sabato 20 settembre 2008

I 67 firmatari

All'inizio di quest'anno il Papa è stato invitato all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università "La Sapienza" di Roma. Alcuni professori della Facoltà di Fisica, tramite un breve messaggio pubblico (a cui seguono 67 firme) si sono uniti al Prof. Marcello Cini che qualche tempo prima aveva inviato al Rettore una lettera (pubblicata dal quotidiano "Il Manifesto") in cui criticava l'opportunità di questo invito e suggeriva di ritirarlo. Le successive proteste di fronte al rettorato di un gruppo di studenti solidali con i docenti di Fisica hanno scaldato ulteriormente il clima fino ad indurre il Papa a declinare all'ultimo momento l'invito del Rettore per "motivi di opportunità".

In sè l'episodio non sembrerebbe essere granchè, ma alcuni elementi al contorno lo hanno reso estremamente significativo e rivelatore di un clima culturale italiano decisamente di basso livello, e dunque poco rassicurante.

Invitare il Papa ad una cerimonia di carattere civile e laico come l'inaugurazione dell'anno accademico di una Università Statale è abbastanza discutibile, anche se ovviamente legittimo. La volontà di criticare questa scelta da parte di un professore della medesima università mi pare altrettanto legittimo. Solidarizzare con lui pure. I toni con cui lo hanno fatto gli studenti è stato in certi casi discutibile, ma anch'esso legittimo.

La cosa veramente aberrante è stata la reazione a tutto questo da parte di un certo numero di politici e di certi media, tutti preoccupati di prendere le difese del Papa a cui un manipolo di pseudo-professori intolleranti, vergogna del nostro paese e cattivo esempio per i nostri studenti, avrebbe tolto la parola. Ne è risultata una vera e propria operazione di linciaggio dei professori di fisica dell'ateneo, con risvolti perfino demenziali (*).

Da questo episodio il mondo accademico peggio di così non poteva uscire, bastonato da una serie di personaggi infimi della politica e della "cultura" italiana. A questi professori (alcuni di fama mondiale, tranne che italiana) non resta che sperare di continuare a lavorare al meglio possibile con la comunità scientifica internazionale, sperando di riguadagnare presto il loro anonimato nel nostro paese.

Nota: questo episodio mi ha permesso se non altro di avere notizie indirette di un vecchio collega universitario (Gherardo Piacitelli), il quale ha pensato bene di raccogliere su internet una lista di firme per esprimere solidarietà ai 67 firmatari (http://appellolaico.wordpress.com). Sono arrivato tardi (quando la lista era già stata chiusa) e purtroppo non ho potuto partecipare.

(*) l'episodio più demenziale è sicuramente quello Carlucci-Maiani-Glashow. Segnalo uno dei divertenti post della "onorevole" Carlucci: http://www.gabriellacarlucci.it/2008/02/28/in-risposta-a-parisi/

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