giovedì 26 novembre 2009

Astronomia - Sesta parte

(leggi la quinta parte ...)

Il sistema del mondo di Copernico

Copernico nella sua opera De Revolutionibus Orbium Caelestium fece un'ipotesi (uno sforzo di immaginazione), non avvalorata da alcuna possibile osservazione nè da argomentazioni di carattere fisico (entrambe ancora impossibili ai suoi tempi), che sconvolgeva il sistema del mondo fino ad allora accettato e che si dimostrò ben presto feconda di sviluppi interessanti. Questa ipotesi aveva il pregio di gettare nuova luce sull'interpretazione di molti dati osservativi dell'epoca. Si trattava di abbandonare l'idea di immobilità della Terra e conseguentemente anche della sua centralità. Copernico spostò il punto di riferimento per la descrizione dei moti celesti sul Sole, ovvero considerava quest'ultimo l'oggetto centrale del sistema, attorno al quale ruotavano tutti i pianeti, Terra compresa. Più esattamente attribuì alla Terra due moti distinti principali: la rotazione diurna e la rivoluzione annuale attorno al Sole.


Proviamo a rivedere il tutto alla luce della nuova ipotesi di una Terra in movimento

Il primo dato osservativo che abbiamo descritto è la rotazione diurna della sfera celeste. Questa rotazione delle stelle fisse diventa apparente, risultato della reale rotazione diurna della Terra attorno al suo asse. Un secondo dato osservativo riguardava il percorso annuale del Sole lungo l'eclittica. Anche questo movimento è di fatto apparente, risultato della rivoluzione reale della Terra attorno al Sole nell'arco appunto di un anno. L'eclittica non è altro che il piano dell'orbita terrestre, e la sua inclinazione con l'equatore ci dice semplicemente che l'asse di rotazione terrestre è inclinato rispetto al piano dell'orbita. Dunque il progressivo spostarsi del sole lungo l'eclittica da ovest verso est non è altro che la proiezione sulla sfera celeste del progressivo avanzare della Terra sulla sua orbita (in senso antiorario, se visto dal polo nord celeste). Certo da questa ipotesi discende pure che la Terra si sposta rispetto alle stelle fisse, e di questa affermazione non c'è un'evidenza sperimentale, ma ciò potrebbe essere facilmente spiegato ipotizzando una distanza della sfera delle stelle fisse enormemente più grande rispetto alle dimensioni dell'orbita terrestre, tale da rendere il movimento relativo del tutto impercettibile. Ma il dato osservativo più importante è il moto retrogrado dei cinque pianeti. La cosa veramente notevole è che questo bizzarro comportamento risulta discendere in modo diretto e semplice dalla composizione del moto di rivoluzione terrestre con il moto di rivoluzione del singolo pianeta attorno al sole. L'inversione del moto del pianeta è in realtà dovuto ad un'inversione di moto relativo tra la Terra e il pianeta stesso, entrambi in orbita antioraria attorno al sole. Basta immaginare due cerchi concentrici percorsi dai due corpi celesti con velocità differenti. Probabilmente la spiegazione semplice del problema dei pianeti è stata all'epoca l'argomentazione tecnica più convincente a favore del sistema eliocentrico. E la luna? Beh, abbiamo visto che questa si comporta come il sole anche se fa un giro completo della sfera celeste molto più velocemente, dunque non ha moti retrogradi. Ciò significa che la luna non gira direttamente attorno al sole. L'altra possibilità è che giri attorno alla Terra, che a sua volta gira attorno al sole; il viceversa è da escludere in quanto altrimenti il moto apparente del sole risulterebbe molto più complicato.

(leggi la settima parte ...)

venerdì 20 novembre 2009

Il cubo di Rubik

Facevo la seconda liceo (anno scolastico 1981-82) quando io e alcuni compagni di classe maneggiavamo praticamente tutti i giorni, anche in classe, quell'oggetto bellissimo che è il cubo di Rubik. Ero arrivato da solo a fare i primi due strati del cubo, ed ero già molto contento di questo. Anche tra gli altri miei compagni non mi pare di ricordare qualcuno che riusciva a risolverlo senza ricorrere a delle istruzioni che in quell'anno venivano pubblicate in vari manualetti, spesso allegati al gioco. Io avevo un cubo di non grandissima qualità (ma neanche troppo scarsa visto che ce l'ho ancora, e funzionante) e ad esso non era allegato nessun foglietto di istruzioni. Rimediai un manuale fotocopiato attraverso il padre di un amico di mio fratello, se non ricordo male, e cominciai a studiarmelo. Con i compagni di classe poi cercavamo di risolverlo nel minor tempo possibile, ma non ricordo esattamente i tempi.

A distanza di circa 28 anni ricordo ancora la soluzione. La cosa carina è che il manualetto che ho avuto per le mani quell'anno sottolineava che la soluzione proposta era "minimale" dal punto di vista della memoria, ovvero sfruttava poche sequenze di mosse, tutte piuttosto facili da ricordare. Probabilmente non ricordo tutte le sequenze e le varianti che venivano riportate ma certamente ricordo quelle essenziali visto che lo risolvo.

Ciascuna sequenza di mosse sul cubo produce un certo effetto che occorre osservare bene ed eventualmente sfruttare per ottenere un particolare risultato, magari applicando quella sequenza più volte o la sua simmetrica rispetto ad un qualche piano del cubo, cominciando da configurazioni diverse di partenza. Le sequenze applicate ripetutamente un certo numero di volte risultano essere delle simmetrie per il cubo, cioè lo riportano alla configurazione di partenza.

In fondo a questo post riporto le tre sequenze di mosse che ricordo, con qualche nota a margine. Aiutandosi con le indicazioni che fornisco e ragionandoci un po' su si dovrebbe poter arrivare alla soluzione del cubo. Recentemente ho fatto una serie di prove determinando un numero medio di mosse per la soluzione che si aggira intorno alle 120 e che io personalmente riesco a fare, con un po' di allenamento, in una media di un paio di minuti. Sono arrivato anche ad un minuto e mezzo in qualche caso particolarmente fortunato. Non è una tecnica buona per il cosiddetto speedcubing, per il quale esistono invece dei metodi che sono tutt'altro che minimali dal punto di vista delle sequenze che ti costringono a ricordare.

Probabilmente ho scritto questo post solo per esorcizzare questa smania un po' feticista di risolvere il cubo. Quando non ricorderò più a memoria questo metodo lo prenderò come un brutto segno di vecchiaia, peggio della calvizie, del calo della vista, del mal di schiena o di qualunque altro acciacco.

Sequenza A
utilizzata per completare il secondo strato ed ordinare i vertici del terzo

Ar = Ri-Di-R-D-F-D-Fi

Al = L-D-Li-Di-Fi-Di-F

Nota - Ar e Al sono le stesse ma l'una è simmetrica dell'altra rispetto ad un piano verticale passante per lo strato intermedio del cubo.
Nota - Iterazioni della stessa sequenza utilizzate per risolvere il cubo: A, A^2
Nota - Iterazioni interessanti ma non utili per risolvere il cubo: A^4, A^12 (l'ultima è la simmetria)

Sequenza B
utilizzata per orientare i vertici del terzo strato e per ordinare gli spigoli del terzo strato

Br = Ri-Di-R-Di-Ri-D-D-R

Bl = L-D-Li-D-L-Di-Di-Li

Nota - Br e Bl sono le stesse ma l'una è simmetrica dell'altra rispetto ad un piano verticale passante per lo strato intermedio del cubo.
Nota - Iterazioni e combinazioni della stessa sequenza utilizzate per risolvere il cubo: B, Br-X-Bl, Bl-Xi-Br
Nota - Simmetria: B^6

Sequenza C
utilizzata per orientare gli spigoli opposti del terzo strato

M-D-M-D-M-D-D-Mi-D-Mi-D-Mi-D-D

Nota - Simmetria: C^2

Per leggere correttamente le sequenze occorre tener presente la seguente:

Legenda

R = Right (rotazione oraria dello strato verticale alla destra del solutore)
Ri = Right (rotazione antioraria dello strato verticale alla destra del solutore)
L = Left (rotazione oraria dello strato verticale alla sinistra del solutore)
Li = Left (rotazione antioraria dello strato verticale alla sinistra del solutore)
M = Middle (rotazione oraria dello strato verticale tra R e L, guardando lo strato L)
Mi = Middle (rotazione antioraria dello strato verticale tra R e L, guardando lo strato L)
F = Front (rotazione oraria dello strato verticale di fronte al solutore)
Fi = Front (rotazione antioraria dello strato verticale di fronte al solutore)
B = Back (rotazione oraria dello strato verticale opposto a F)
Bi = Back (rotazione antioraria dello strato verticale opposto a F)
U = Up (rotazione oraria dello strato orizzontale superiore)
Ui = Up (rotazione antioraria dello strato orizzontale superiore)
D = Down (rotazione oraria dello strato orizzontale inferiore)
Di = Down (rotazione antioraria dello strato orizzontale inferiore)
X = Rotazione del cubo intero in senso orario (guardandolo dall'alto)
Xi = Rotazione del cubo intero in senso antiorario (guardandolo dall'alto)

Nota: orario e antiorario si intendono rispetto ad uno che osserva di fronte lo strato in rotazione

domenica 15 novembre 2009

L'educazione dei figli

Molti genitori si chiedono come educare i figli, quale sia il miglior modo per dare loro un'educazione, come fornirgliela, con quali mezzi e con quali strategie. Non so se ha senso porsi questi problemi. Ovviamente me li son posti pure io, me li pongo spesso tuttora, ma la vera domanda è se ha senso.

Credo che educazione sia sinonimo di esperienza, da cui trarre una visione personale del mondo e da cui far derivare uno stile di vita, dei modi di comportamento. Quindi per un genitore che vede crescere suo figlio il concetto di educazione si identifica con l'applicazione di due strategie principali: aiutare ad elaborare le esperienze e dare l'esempio. La prima strategia si attua sostanzialmente parlando delle esperienze e facendole assieme, la seconda strategia si attua banalmente vivendo e mostrando la propria vita o lasciandola osservare.

Queste due strategie sono schiaccianti rispetto a qualsiasi altra e sono semplicemente il risultato di una buona convivenza, senza troppi sforzi. Qualsiasi "tecnica educativa" studiata a tavolino che contrasti anche solo in parte con l'esempio che involontariamente si dà quotidianamente non ha nessuna speranza di successo e non sortisce nessun risultato se non quello di instillare un filo di ipocrisia tra genitori e figli, e quest'ultima cosa può avere purtroppo un grande valore educativo.

Ha senso arrovellarsi troppo per pensare a come educare al meglio i propri figli?

martedì 10 novembre 2009

Ancora sul crocifisso nelle scuole pubbliche

Mi tocca tornare a parlare della questione del crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche italiane. Lo avevo già fatto in un post precedente e mi sembrava di aver già detto fin troppo. Ci ritorno perchè non posso fare a meno di fare un'ulteriore osservazione: quale dovrebbe essere l'atteggiamento che un vero cristiano dovrebbe avere in merito a questo problema?

Leggendo quà e là i vari commenti degli "scandalizzati" della recente sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (La presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce «una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni» e una violazione alla «libertà di religione degli alunni») mi ha colpito principalmente la tesi prevalente che il crocifisso va difeso in quanto è un simbolo della nostra tradizione culturale e della nostra storia. La Cei dichiara: “risulta ignorato o trascurato il molteplice significato del crocifisso, non è solo simbolo religioso ma anche segno culturale. Non si tiene conto del fatto che l’esposizione nei luoghi pubblici è in linea con il riconoscimento dei principi del cattolicesimo come ‘parte del patrimonio storico del popolo italiano’, ribadito dal Concordato del 1984".

Ma un cristiano (o un'istituzione cristiana come la chiesa cattolica) dovrebbe puntare su questo? Il crocifisso visto come un simbolo della nostra storia? Come simbolo che fa parte del nostro patrimonio culturale? Questo è quello che può dire un qualunque non credente, non può caratterizzare un cristiano. Mi sembra addirittura che ci sia una certa volontà di incasellare il messaggio cristiano come semplice elemento della nostra tradizione, metabolizzato e scontato, in definitiva dato per buono solo perchè esiste da duemila anni. E proprio per questo ampiamente ignorato nei suoi valori essenziali.

Insomma i commenti che ho letto erano quelli di una società conservatrice, non di una società cristiana. Un vero cristiano se ne dovrebbe accorgere e dovrebbe radicalmente rifiutare questo tipo di discorso. Paradossalmente dovrebbe essere fortemente contrario all'esposizione "d'ufficio" dei simboli religiosi, ridotti in tal modo a semplici simboli della tradizione. Rendere ufficiale una religione non l'aiuta ad entrare nel sistema dei valori di una comunità.

venerdì 6 novembre 2009

L'alto gradimento di Berlusconi

Ha senso chiedersi per quale motivo Berlusconi ha un così alto gradimento tra gli italiani (e deve essere certamente così visto che lo hanno votato in tanti). Mi vengono in mente le seguenti motivazioni:

1. Berlusconi è un vero e proprio personaggio televisivo, molto più di ogni altro suo collega, promuove la sua immagine con tecniche simili a quelle della pubblicità. Principalmente per questo motivo molti italiani lo vedono come il politico più vicino, più leggibile, più facile da capire, più familiare, con un linguaggio più simile a quello di tutti i giorni (quello televisivo, appunto). Il suo appeal è essenzialmente legato a un fatto di linguaggio.

2. Buona parte degli italiani non si interessano realmente di politica, meglio ancora, non hanno valori politici, non considerano la politica un valore, la ignorano totalmente se non per i sui aspetti legati al potere. Quindi un personaggio forte, ricco e potente, diventa l'ideale, la figura giusta e naturale per governare. Non una serie di idee politiche che prendono corpo e forza attraverso un leader determinato ma, viceversa, un uomo forte che esercita il potere e risolve problemi indipendentemente da progetti politici (quelli alla fine non servono, anzi, intralciano).

3. Credo che molti pensino che in fondo se una persona molto ricca e molto potente governa il paese pensando essenzialmente ai propri interessi, ha più chances di governare bene. Cioè pensare ai propri interessi e a quelli delle sue numerose aziende rende molto efficacie la sua azione di governo e genera inevitabilmente ricadute positive in tutto il paese: se i forti pensano a se stessi trascinano nel loro benessere tutta la nazione.

Quest'ultimo punto mi sembra un tipico pensiero di destra.