domenica 18 novembre 2012

La famiglia in uno stato liberale


In questi ultimi tempi vari Stati stanno definendo leggi sulla convivenza di coppia che tutelano la convivenza omosessuale portandola sullo stesso piano giuridico di quella eterosessuale, comprendendo anche la possibilità di adozione. Il dibattito è in buona parte condizionato dalla morale religiosa e in questo senso tutte le grandi religioni monoteiste sembrano convergere. E' di oggi la notizia che a Parigi sono scesi in piazza contro il progetto di legge del governo che prevede il matrimonio e l'adozione per le coppie omosessuali sia le associazioni cattoliche che quelle musulmane ed ebraiche. Anche se in realtà le manifestazioni in questione hanno avuto una partecipazione molto variegata e non necessariamente legata ad orientamenti religiosi.

Un punto importante di tutta la questione, su cui convergono le varie associazioni organizzatrici, di ispirazione religiosa o laica, sembra essere l'importanza dell'identità biologica della famiglia e il pericolo di destabilizzazione sociale che conseguirebbe ad una sua interpretazione meno biologicamente ortodossa. Il riferimento principale è ovviamente alla possibilità di adozione. Mi domando: la famiglia ha un fondamento biologico? O meglio, la famiglia si giustifica (e quindi si definisce, anche in senso giuridico) essenzialmente per il suo carattere biologico? E quale sarebbe questo carattere? La possibilità di procreare in senso stretto oppure più in generale la possibilità di offrire cure parentali?

Per me la famiglia è principalmente un nucleo sociale dove poter far crescere i bambini garantendo loro stabilità affettiva, sicurezza, educazione. In questo senso una coppia omosessuale non è meno famiglia di una coppia eterosessuale. Anche un single può essere una famiglia. Probabilmente è anche più facile che un bambino un giorno formi una famiglia se è vissuto con una coppia omosessuale unita piuttosto che con una coppia eterosessuale separata. E' ragionevole pensare che la coppia omosessuale unita gli abbia trasmesso più facilmente l'importanza e il valore della famiglia, mentre quella eterosessuale separata gli possa aver forse insegnato che si può vivere senza un nucleo familiare stabile, oppure che si può vivere e crescere in più nuclei familiari. E anche in quest'ultimo caso quella stabilità e sicurezza affettiva tanto importanti per la formazione del carattere di un individuo può comunque ancora essere garantita.

Inoltre per me la famiglia è un nucleo sociale che attiene alla sfera privata dei cittadini. Lo Stato non ha il compito di definire in modo ideale e aprioristico questo nucleo, appellandosi ad una morale di riferimento, ma deve dare al cittadino la possibilità di definirselo da solo. L'esercizio di questa libertà è fondamentale. Lo Stato non deve tutelare un concetto astratto di famiglia (neanche in senso biologico), deve tutelare la libertà del cittadino nel dare vita a questo concetto in tutte le forme che rispettino la libertà altrui.

In tutto questo l'unico vero diritto del bambino è quello di crescere in un ambiente dove può ricevere affetto, sicurezza ed educazione.