domenica 10 settembre 2017

Supercompensi

All'inizio dell'estate hanno fatto discutere un paio di notizie: una parla di "capricci" del giovane supermilionario Ronaldo, che non paga regolarmente le tasse nonostante i suoi compensi stratosferici; l'altra di un nuovo contratto spropositato di Fabio Fazio alla Rai.

Si può dire che è uno scandalo, che è immorale arricchire all'inverosimile un ragazzetto che gioca a calcio, che non è accettabile che la TV di Stato eroghi compensi fuori misura ad un presentatore televisivo. Ma il vero scandalo secondo me è altrove. E' nella "normalità" di questi compensi, nella loro "logica", che non è solo la loro ma di tutta una società. Loro sono solo gli esempi macroscopici e ben in vista. Attaccare loro come se fossero dei casi isolati e particolarissimi è veramente troppo ingenuo.

Nella nostra società non ha molta importanza quello che fai, e in generale neanche con quale talento e bravura lo fai. Quello che è veramente importante è "quanti soldi porti". Quanti soldi porti all'azienda, alla pubblicità, ai finanziatori, a chi ti consente di fare quello che fai. E' indubbio che Fabio Fazio sappia fare il proprio mestiere, ma casomai c'è da chiedersi qual è veramente il suo mestiere, come viene misurato e quanto vale. E' indubbio che Ronaldo sia un talento, ma lo è anche la campionessa italiana di pattinaggio a rotelle (esiste!), che però non potrebbe certo vivere con gli scarsi proventi di questo suo sport. La loro differenza non sta certo nella qualità di talento espresso sui rispettivi campi di gioco, quanto nella quantità di soldi che sono in grado di far girare con le loro attività. E questo tra l'atro non dipende certo direttamente da loro.

La cosa è del tutto generalizzabile. Il mio lavoro (insieme a quello di molti miei colleghi) porta soldi alla mia azienda e il mio stipendio è misurato esclusivamente su quest'ultimo parametro. Una ipotetica persona che facesse un lavoro di pari livello professionale al mio (intendo per competenze, esperienza, risorse personali impegnate) ma in uno staff di una grande azienda, in grado di portare fatturati molto maggiori, avrebbe certamente uno stipendio molto più alto. Un insegnante di scuola pubblica non fa guadagnare nessuno, impossibile sperare che venga pagato molto bene, anche se oggettivamente svolge un'attività di un'importanza strategica per la società.

Il punto non è solo essere bravi e saper fare le cose, il punto è essere dalla parte giusta della barricata, fare attività nei settori e nelle organizzazioni dove girano tanti soldi. E, beninteso, dalla parte giusta della barricata ci può stare solo una ristretta minoranza di persone, non c'è certo posto per tutti.

I supercompensi di Fazio e Ronaldo sono le "normali abnormità" del nostro sistema economico.