venerdì 10 novembre 2023

PIL e IA

Oggi il mio smartphone, sulla base di qualche algoritmo di raccomandazioni, mi propone un articolo che parla di un programma di Microsoft per la formazione sull'IA generativa, quella di ChatGPT per capirci, quella che a breve comparirà come forma di assistenza agli strumenti di office automation e che è già presente nel browser di Microsoft.

Il senso dell'articolo è che attualmente in Italia, secondo Microsoft, c'è poco skill su queste nuove tecnologie ed è quindi necessario diffondere un'adeguata formazione per poterle sfruttare al meglio. Per far capire bene il valore di quello che sta dicendo, l'articolo si apre con il cappello introduttivo seguente: "L'IA generativa potrebbe dare una spinta significativa alla produttività del Paese, ma la carenza di competenze al momento ne limita l'adozione". Al suo interno il concetto diventa più esplicito con la seguente affermazione: "... si stima che, a parità di ore uomo lavorate, le tecnologie di IA generativa potrebbero portare un valore aggiunto equivalente al 18% del PIL, qualcosa come 312 miliardi all'anno".

Ora io capisco tutto, capisco l'importanza di essere produttivi, capisco l'importanza di produrre ricchezza in un mondo che ci ha abituati ad averne tanta e sempre di più, capisco l'attenzione a non soccombere di fronte a possibili crisi economiche che sono diventate, mi pare, il "fiato sul collo" delle nostre società avanzate. Però, perché una volta tanto non ribaltare il discorso e dire ad esempio una cosa del genere: "... si stima che, a parità di valore del PIL prodotto, le tecnologie di IA generative potrebbero portare tutti a lavorare il 18% in meno". Non dovrebbe essere questa la vera rivoluzione dell'IA, come di qualunque altra tecnologia? Come vogliamo misurare la potenza della tecnologia? In quanto ci consente di aumentare il PIL o in quanto ci solleva dalla necessità di faticare?

Arriverà pure il momento in cui sarà chiaro che la logica di quell'articolo e di altri simili non può essere quella di un'umanità che cerca il suo benessere, inteso come il benessere di tutti. Quella è purtroppo la logica di certi mostri produttori di ricchezza e potere a vantaggio di chi riesce a stare "dalla parte giusta". 

Riusciremo a produrre i nostri documenti di lavoro e le nostre email più velocemente per riuscire a produrne di più nell'unità di tempo e saremo tutti contenti così. Forse.