giovedì 23 dicembre 2021

Il "solstizio" di Santa Lucia

Com'è noto il detto popolare "Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia" non è corretto. Infatti il giorno dedicato a Santa Lucia, martire del terzo secolo dopo Cristo, cade il 13 dicembre che secondo la tradizione è il giorno del suo martirio (13 dicembre 303), mentre il solstizio invernale arriva poco meno di una decina di giorni dopo, il 21-22 dicembre. Il motivo per cui la tradizione anticipa il solstizio è dovuto ad un errore accumulato dal calendario giuliano, successivamente corretto da Papa Gregorio XIII che con un decreto stabilì il passaggio diretto dal 4 ottobre al 15 ottobre 1582, togliendo quindi i 10 giorni di sfasatura accumulati negli oltre 10 secoli precedenti. Il calendario gregoriano, adottato da allora in poi, modifica anche la regola che decide gli anni bisestili, togliendo il 29 febbraio a tutti gli anni secolari multipli di 400, proprio per mantenere allineato il calendario al ciclo annuale astronomico. Quindi per molto tempo il 13 dicembre è risultato essere effettivamente coincidente al solstizio d'inverno con buona approssimazione, dando origine al detto popolare che sopravvive tuttora.

La cosa meno nota però è un'altra. Almeno lo era a me, e fino a qualche giorno fa, quando in una chat tra amici uno di noi se ne è uscito con la frase "avete notato che stanno aumentando le giornate?". Era da poco passato il giorno di Santa Lucia e il solstizio doveva ancora arrivare, per cui io mi sono affacciato alla chat per far notare che questa osservazione non poteva essere vera. Ma chi l'aveva fatta, con molta precisione e con mia sorpresa insiste su questa cosa e mi manda una tabella oraria di albe e tramonti da cui si vede chiaramente che il tramonto, già a partire da prima del 13 dicembre (precisamente in data 8/12) si sposta in avanti di qualche minuto, che è quello che effettivamente lui aveva osservato. Come abbia fatto ad apprezzare questa differenza mi rimane ancora un po' oscuro ma probabilmente è stato aiutato dalle condizioni atmosferiche favorevoli e, a detta sua, da precisi appuntamenti della giornata. Dalla tabella si osserva altresì che contestualmente si sposta in avanti anche l'orario dell'alba, così che effettivamente le ore nette di luce del giorno comunque diminuiscono fino al vero solstizio.

In pratica in quel periodo si osserva uno spostamento dell'arco del giorno che dura fino ai primi giorni dell'anno successivo. Più esattamente da 8/12 fino a 22/12 l'alba passa dalle 7:22 alle 7:33 (uno spostamento di 11 minuti) e dal 22/12 fino al 10/01 passa dalle 7:33 alle 7:36. Successivamente inverte la tendenza e comincia ad albeggiare prima. L'orario del tramonto nello stesso periodo (e anche successivamente) aumenta costantemente, dalle 16:35 in 8/12 alle 16:38 in 22/12, per poi salire velocemente alle 16:44 il 31/12 e così via. Al solstizio si ottiene il giorno più corto in quanto nei giorni precedenti lo spostamento in avanti dell'alba è più veloce dello spostamento in avanti del tramonto, comportamento che si ribalta dopo il solstizio.

Interessante. Ma mi chiedo perché succeda tutto ciò. E stranamente azzecco subito il motivo, per cui me lo scrivo qui, a futura memoria.

La Terra ruota su se stessa a velocità costante entro un'ottima approssimazione (rotazione), ma contemporaneamente ruota attorno al Sole in un'orbita ellittica (rivoluzione). Rotazione e rivoluzione sono entrambe in verso antiorario guardando il sistema Terra-Sole dall'emisfero nord. Questo determina il fatto che per ritrovare il sole nella stessa posizione la Terra deve fare un po' più di un giro. E' la famosa differenza tra giorno solare e giorno siderale (quello rispetto alle stelle fisse). Questa discrepanza però dipende ovviamente dalla velocità con cui la terra viaggia nella sua orbita ellittica, che non è sempre la stessa, ma aumenta con l'approssimarsi al perielio (il punto più vicino al sole). Se aumenta la velocità di rivoluzione è chiaro che il mezzogiorno si sposta, in particolare ritarda, e con esso tutto l'arco del giorno, il tramonto e l'alba ritardano anch'essi. Questa cosa avviene durante tutto il periodo in cui la Terra si trova vicino al perielio, da una parte e dall'altra, che è guarda caso proprio il periodo in mezzo al quale cade il solstizio d'inverno (per il nostro emisfero). Gli effetti si combinano, per cui ad esempio la velocità con cui ritarda l'alba prima del solstizio (passaggio al perielio) è superiore a quella che si osserva dopo, perchè comincia a farsi sentire l'allungamento del giorno dovuto alla diversa inclinazione dell'asse terrestre rispetto al sole. Al contrario la velocità con cui ritarda il tramonto aumenta progressivamente la sua velocità durante tutto il periodo.

Alla fine il giorno di Santa Lucia non è il più corto che ci sia ma è pur vero che intorno a quella data il tramonto comincia a spostarsi dando l'impressione dell'aumento della giornata, come ha incredibilmente osservato il mio amico.

NOTA: a questo link gli orari di alba e tramonto di tutto l'anno 2021 mostratomi dall'amico in chat e da cui ho preso i dati che ho riportato nel post.

 

mercoledì 8 dicembre 2021

Complottismo e creazionismo

La mia è un'idea un po' rozza ma più di una volta il movimento NoVax mi ha fatto pensare ai vecchi Testimoni di Geova, quelli che ti venivano a citofonare sotto casa ponendoti a bruciapelo domande sul mondo e sulla sua creazione che a te mettevano in imbarazzo per la loro complessità e di cui invece loro sapevano la risposta, chiara, semplice, indubitabile. E ti trattavano come uno a cui bisognava insegnare a guardare bene le cose, perché tu non le vedevi, almeno non nel modo giusto. Era tutto così semplice, come facevi a non capire e a non essere d'accordo?

I ragionamenti dei NoVax che si raccolgono nei social sono totalmente irrazionali e ben supportati da una sconcertante dose di ignoranza. Non si riesce a seguire nessuno di questi ragionamenti, se non per constatare che sono tutti immancabilmente fondati su dati falsi (è in genere anche abbastanza facile verificarlo). Ma cercare fonti attendibili e rifletterci sopra non è una cosa di loro interesse. Loro hanno fonti autoprodotte. Mi ricordo che i Testimoni di Geova andavano sempre in giro con la loro pubblicazione La Torre di Guardia dove poter leggere le sentenze più importanti del loro pensiero creazionista. I NoVax avranno pure loro cose del genere (nel mondo dei social saranno principalmente memi).

L'unica cosa veramente comprensibile dei NoVax è che non si vogliono vaccinare. Le motivazioni sono un misto tra complottismo (la società marcia, l'inferno) e vaghe teorie naturiste (la scienza alternativa, il paradiso terrestre), e le due cose sono legate tra loro. D'altra parte l'unica cosa chiara che ricordo dei Testimoni di Geova era che non volevano mai farsi trasfusioni di sangue. Nel loro caso le motivazioni erano direttamente nella Bibbia. Però letta male, come succede per i dati e le informazioni scientifiche lette dai NoVax.

Insomma questa analogia non so da dove mi sia venuta ma mi pare calzante e la riporto in questo post perché l'altro giorno mi sono imbattuto in un articolo di Pikaia che tutto sommato posso interpretare come un'interessante spiegazione di quello che avevo pensato.

Secondo l'articolo di Pikaia, che riporta i risultati di una ricerca, c'è un legame insolitamente comune tra complottismo (ad esempio quello dei NoVax) e creazionismo (ad esempio quello dei Testimoni di Geova). "Nonostante possano apparire diversi in prima istanza, entrambi questi pensieri condividono quello che viene chiamato bias cognitivo (una valutazione frutto di una interpretazione non logica delle informazioni in proprio possesso) legata al pensiero teleologico, la tendenza ad attribuire una valore finalistico a tutti gli eventi naturali e storici. [...] Il bisogno di attribuire un senso ad ogni cosa, la necessità di trovare un significato ed uno scopo in ogni avvenimento, sembra essere un pregiudizio che accomuna creazionismo e complottismo".

Io credo che cercare spiegazioni del mondo attraverso cause finali sia un istinto primitivo da sempre presente nell'uomo. Ma il nostro tempo è ormai largamente dominato dalla visione scientifica, razionale e non teleonomica. I nostri vecchi istinti finalistici non sappiamo più come farli sfogare, così come anche il nostro fisiologico bisogno di irrazionalità. Avevamo un mondo pieno di credenze, di sistemi religiosi che riempivano il nostro bisogno di dare un senso al mondo e alla nostra vita. Ci accompagnava sempre l'idea di un disegno sovrannaturale che guidava le nostre esistenze. Ora, tolto di mezzo il disegno trascendente, rimane l'ipotesi di un disegno immanente, ma pur sempre un disegno. Che è quello che molti di noi ancora cercano. Si fatica ad accettare la storia come un susseguirsi di fatti determinati dal caso e dalle scelte che ne conseguono. Alla base della mentalità complottista, come di quella creazionista, c'è una visione finalistica della Storia. In entrambe il pensiero teleologico comporta "il coinvolgimento remoto e nascosto di una causa intenzionale e finale per spiegare eventi mondani complessi".