martedì 10 novembre 2009

Ancora sul crocifisso nelle scuole pubbliche

Mi tocca tornare a parlare della questione del crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche italiane. Lo avevo già fatto in un post precedente e mi sembrava di aver già detto fin troppo. Ci ritorno perchè non posso fare a meno di fare un'ulteriore osservazione: quale dovrebbe essere l'atteggiamento che un vero cristiano dovrebbe avere in merito a questo problema?

Leggendo quà e là i vari commenti degli "scandalizzati" della recente sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (La presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce «una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni» e una violazione alla «libertà di religione degli alunni») mi ha colpito principalmente la tesi prevalente che il crocifisso va difeso in quanto è un simbolo della nostra tradizione culturale e della nostra storia. La Cei dichiara: “risulta ignorato o trascurato il molteplice significato del crocifisso, non è solo simbolo religioso ma anche segno culturale. Non si tiene conto del fatto che l’esposizione nei luoghi pubblici è in linea con il riconoscimento dei principi del cattolicesimo come ‘parte del patrimonio storico del popolo italiano’, ribadito dal Concordato del 1984".

Ma un cristiano (o un'istituzione cristiana come la chiesa cattolica) dovrebbe puntare su questo? Il crocifisso visto come un simbolo della nostra storia? Come simbolo che fa parte del nostro patrimonio culturale? Questo è quello che può dire un qualunque non credente, non può caratterizzare un cristiano. Mi sembra addirittura che ci sia una certa volontà di incasellare il messaggio cristiano come semplice elemento della nostra tradizione, metabolizzato e scontato, in definitiva dato per buono solo perchè esiste da duemila anni. E proprio per questo ampiamente ignorato nei suoi valori essenziali.

Insomma i commenti che ho letto erano quelli di una società conservatrice, non di una società cristiana. Un vero cristiano se ne dovrebbe accorgere e dovrebbe radicalmente rifiutare questo tipo di discorso. Paradossalmente dovrebbe essere fortemente contrario all'esposizione "d'ufficio" dei simboli religiosi, ridotti in tal modo a semplici simboli della tradizione. Rendere ufficiale una religione non l'aiuta ad entrare nel sistema dei valori di una comunità.

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