Quindi risulta sempre difficile parlare di questi quattro concerti senza apparire un barboso. Però è un peccato. Io li conosco da quando avevo 9-10 anni e sono parte integrante della mia cultura musicale. Me li hanno fatti sentire per la prima volta a scuola (le elementari) e non mi sono mai apparsi come una cosa pesante, chissà perchè. Mi piace pensare che in quel caso il maestro che ce li ha proposti è stato bravo.
Quindi voglio esagerare: io trovo questi concerti rappresentativi della straordinaria capacità di invenzione dell'uomo in musica. Si tratta di un capolavoro assoluto. Io li spedirei nello spazio per far capire ad un' eventuale civiltà extraterrestre il livello di ingegno raggiunto dall'uomo nella sua storia, almeno in campo musicale (lo dicevo che avrei esagerato).
Per di più appartengono ad una raccolta di concerti il cui titolo ha un fascino e un significato particolari: "Il cimento dell'armonia e dell'invenzione", ovvero l'equilibrio di due opposti, la regola (il canone) e la capacità di superarla, di pensare oltre. Una dinamica tipica di molte grandi opere d'arte.
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