martedì 6 aprile 2010

Generazione persa

Ho sentito dire che la nostra è una generazione persa. Se il senso è che la nostra generazione avrebbe dovuto cambiare qualcosa o assistere a qualche cambiamento significativo della società, forse la frase ha una sua verità. Non mi pare che in Italia nel corso della mia vita sia cambiato alla fine granchè. Forse qualcosa è anche peggiorato.

Abbiamo la stessa scuola insufficiente, senza soldi, senza mezzi, e senza nessuno che se ne preoccupi veramente. Gli stessi insegnanti, in parte incapaci, in parte frustrati e comunque sempre mal considerati. L'Università con grosso modo gli stessi problemi, con gli stessi baroni e gli stessi nepotismi. La ricerca sempre fanalino di coda rispetto all'Europa e a tutto il mondo occidentale. I soliti talenti che se ne vanno all'estero (e quelli che rimangono, per quanto bravi, vivacchiano, e alcuni si giocano il Nobel).
Abbiamo un mondo del lavoro, quello si, peggiorato, che non è più in grado di garantire contratti decenti, dove paradossalmente il pubblico impiego è diventato la meta ambita da tutti (in sintesi l'idea è sempre la stessa: "guadagnerai poco, ma è pur vero che non fai niente, o molto poco, e non ti toglie dal posto nessuno, manco le catastrofi naturali", idea molto nobile e feconda, non c'è che dire).
Abbiamo la solita classe dirigente, con un grado di corruzione inaccettabile (e forse anche questo aspetto è addirittura peggiorato). Capitalisti che si arricchiscono a dismisura senza produrre nulla di nulla, che chiudono le aziende e scappano coi soldi, e se non le chiudono le indebitano pesantemente e poi le fanno risanare da interventi statali.
Abbiamo la solita classe politica che ogni giorno ci fa schifare la Politica. I soliti governanti paraculi, attaccati alle poltrone e al potere, totalmente privi di visioni politiche se non quelle che servono per le prossime elezioni, compromessi con i soliti poteri criminali. Politici senza quel livello minimo di integrità morale che ti consenta di ascoltarli senza mandarli subito affanculo.
Abbiamo il solito problema del sud del paese (che adesso si è pure allargato al sud del mondo), con le solite mafie sempre più presenti, sempre più potenti, e neanche più confinate al sud.
Abbiamo la solita sinistra inutile, che non serve a niente, che ragiona bene solo se non conta nulla, altrimenti si destabilizza, non prende uno straccio di decisione e si suicida da sola.
Abbiamo la solita destra da quattro soldi che non riesce a fare di meglio che accodarsi sempre a qualche deus ex-machina, a qualche "risolutore di problemi" populista e paraculo.
Abbiamo la solita chiesa cattolica, con le ipocrisie di sempre, utili al suo potere e deleterie per tutto il resto. Che tartassa e condiziona la vita civile con le inutilità di sempre (e sempre prontamente considerate dalla bassa politica), temi spesso inconsistenti quanto dannosi.

Ma soprattutto siamo noi gli stessi di sempre, gli stessi dei nostri padri se non peggio. Siamo gli stessi furbi, gli stessi evasori fiscali, gli stessi raccomandati, gli stessi ignoranti (sprezzanti della cultura e della conoscenza), gli stessi incivili, gli stessi rintronati davanti alla televisione, davanti alle partite di calcio. Siamo gli stessi ammiratori dei più grandi paraculi, di chi sa come non rispettare le regole, gli stessi bigotti senza valori, neanche quelli cristiani, gli stessi ipocriti e benpensanti, buoni per fare salotto discutendo delle solite quattro stronzate. Siamo gli stessi elettori di sempre, che non cambiano mai idea, gli stessi qualunquisti, gli stessi individualisti che si fanno i cazzetti propri (al massimo con la propria famigliola) e se ne fregano di tutto e di tutti, che non hanno e non provano neanche ad avere una qualche visione della società o del futuro, al massimo riescono a vedere fino alle prossime vacanze.

Siamo da sempre gli stessi. E forse sempre peggio. Forse più piatti e inerti di prima, con sempre meno esigenze che non siano quelle del più scemo consumismo: il telefonino (con il touch screen, possibilmente), il televisore LCD (almeno 40 pollici, magari con l'home theatre), la playstation (ovviamente crackata, con tutti i giochi possibili e immaginabili, ben più di quanto ci servirebbe per giocare), la TV satellitare per le partite di calcio, le vacanze alle Maldive, la macchina con i sensori per il parcheggio, il vestito da sposa da 5000 euro (almeno).
Esigenze poco più che corporali.

E i nostri figli vivono con noi.

Nessun commento: