sabato 2 novembre 2024

La bufala della terra piatta

Rileggendo stralci di un testo di Lucio Russo mi è ritornato in mente l'episodio tragicomico dell'ex-ministro della cultura, dimessosi per questioni ancora più gravi delle sue pur numerose e imbarazzanti gaffes, di cui ho scritto qui. Lucio Russo, storico della scienza, titola un paragrafo esattamente come questo mio post (in realtà è il viceversa, ovviamente) e sostiene che la credenza della terra piatta nella storia medievale in realtà non c'è mai stata, se si esclude qualche fonte isolata poco rappresentativa. Sostiene invece che nel secolo dei lumi comincia a diffondersi l'idea (questa si una credenza sbagliata) che la sfericità della terra sia una conquista della modernità. In pratica una bufala, mandata in giro evidentemente da chi tendeva ad avere una visione del proprio tempo come portatore di conoscenza razionale in contrapposizione al passato, soprattutto medioevale, oscurantista e irrazionale.

La cosa che mi ha attirato l'attenzione è che lo storico riporta due citazioni curiose, una di Voltaire e l'altra di Thomas Jefferson. Nella prima Voltaire afferma che la rotondità della terra viene affermata dai grandi navigatori (Colombo, Vespucci e Magellano) contro la volontà e il potere della chiesa cattolica. Nella seconda addirittura Jefferson, sempre in polemica anticattolica, sostiene che "Galileo fu sottoposto al giudizio dell'Inquisizione per aver affermato che la terra era una sfera".

Pare che sia tuttora riportata in libri scolastici la falsa storia, diffusa da Washington Irving nella sua biografia romanzata di Cristoforo Colombo (1828), che "i dotti dell'Università di Salamanca avrebbero considerato inattuabile il progetto del navigatore genovese perché convinti che la terra fosse piatta". Addirittura Russo riporta un brano di Umberto Eco del 1964 che asseconda questa credenza (anche se io, incredulo, ho poi trovato in rete sia questo brano che un articolo di Eco, molto più recente, del 2003, che dice l'opposto).

Quindi sembrerebbe che "nell'immaginario collettivo è ben radicata una falsa storia della cultura, parallela a quella reale, formata da leggende che debbono la loro tenace popolarità alla funzione ideologica svolta". Evidentemente il nostro ex-ministro della cultura, dichiaratamente cattolico, è vittima di questo immaginario collettivo di origine anticattolica.

NOTA: l'interessante tesi storica di Lucio Russo in relazione a questo e ad altri problemi simili è quello della "fossilizzazione delle conoscenze", di cui ho parlato in questo vecchio post.


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