domenica 10 novembre 2024

Le progressioni e l'importanza di Corelli

In un post del 12 marzo 2023 elencavo le trasformazioni più comuni di un disegno melodico utilizzate nella nostra tradizione musicale. Tra queste c'erano le traslazioni nello spazio sonoro (spostamento del disegno melodico più in alto o più in basso) e le traslazioni nel tempo (ripetizioni in momenti diversi dello stesso disegno melodico). Se si combinano queste due trasformazioni si ottiene una figura musicale detta progressione, costituita dalla ripetizione del disegno melodico spostandolo ad ogni ripetizione verso l'alto (progressione ascendente) o verso il basso (progressione discendente).

In una vecchia trasmissione radiofonica si commentavano alcuni brani di J. S. Bach e si faceva notare come il musicista facesse un uso sistematico delle progressioni, da una parte sfruttando la loro regolarità, che consente all'ascoltatore di "fissare l'idea", e dall'altra cercando delle "rotture di simmetria" che facessero uscire in modo efficace dal loop. Un equilibrio tra regolarità e invenzione.

Non avevo mai notato in modo così evidente questo particolare stilistico, e adesso lo vedevo dappertutto. E' come quando si nota una cosa su cui non si era mai fissata l'attenzione, e da quel momento in poi la si riconosce ovunque. Mi ricordo però di aver pensato che una figura del genere la si può realizzare solo al momento in cui sono state sistemate le questioni del temperamento degli strumenti e del passaggio da una tonalità all'altra. Due cose che sono state messe a punto proprio tra la fine del seicento e l'inizio del settecento.

Oggi trovo la conferma di questa semplice considerazione leggendo un brano di un testo di storia della musica (Donald Jay Grout, "Storia della musica in occidente") dove l'autore attribuisce l'invenzione e l'uso della progressione ad Arcangelo Corelli, un musicista della generazione precedente a quella di Bach, e la collega proprio alla maturazione del sistema tonale ottenuta all'incirca in quel periodo. Il brano in questione è riportato qui sotto.

"Un espediente tecnico fondamentale, presente in tutta la musica di Corelli, è la progressione. Non a caso Corelli, il primo importante compositore barocco a fare un uso ampio e sistematico di questi mezzi strutturali, fu anche il primo a scrivere musica in cui siamo di fronte ad una realizzazione piena della tonalità maggiore-minore [...]. La progressione, sia condotta diatonicamente in un'unica tonalità, sia modulante in senso discendente nel ciclo delle quinte, resta sempre uno dei mezzi più efficaci per stabilire il senso della tonalità. Corelli [...] stabilì i principi dell'architettura tonale elaborati e ampliati da Handel, Vivaldi, Bach e da tutti gli altri compositori della generazione successiva".


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