lunedì 21 febbraio 2022

Le tre memorie

Credo che per noi esseri umani si possano definire tre tipi di memoria, tutte e tre sono in diversa misura determinanti per definire la nostra personalità e interpretare i nostri comportamenti. Eccole.

La memoria fisiologica - E' il tipo di memoria a cui pensiamo subito, quella che più comunemente chiamiamo memoria. E' l'insieme dei ricordi di ciascuno di noi, tutto quello che il nostro cervello conserva delle nostre esperienze passate e che consciamente o inconsciamente utilizziamo durante la nostra vita. Non dobbiamo far niente per ottenerla, ce l'abbiamo e basta. Possiamo forse esercitarla in vari modi ma rimane un aspetto fisiologico del tutto naturale. Il bagaglio di questa memoria è personale, ognuno ha il suo, ci definisce e ci rapporta agli altri su un piano strettamente individuale. Questa memoria ci rende ben coscienti di noi stessi e la sua importanza è evidente, lo si capisce soprattutto se si ha a che fare con persone molto anziane che la perdono progressivamente. La perdita della memoria significa perdita della propria storia e questo purtroppo corrisponde tristemente alla perdita di una parte importante della propria personalità. Come si sa è altrettanto importante che la memoria sia selettiva e che i ricordi svaniscano con il tempo, è un meccanismo di difesa contro l'eccesso di informazioni che non potremmo mai avere la capacità di elaborare. Un famoso racconto di Borges ci fa immaginare con terrore cosa potrebbe succedere se avessimo una memoria perfetta (Jorge Luis Borges, "Funes el memorioso", 1942).

La memoria storica - Intendo quella data dalla storia della società in cui viviamo. E' una memoria che non fa parte della nostra fisiologia diretta, bensì è il risultato dei saperi trasmessi da una generazione all'altra. E' quello che possiamo chiamare a buon diritto cultura. Non è un patrimonio solo della specie umana, moltissime altre specie ce l'hanno, ma in genere in misura molto minore e molto meno evidente. Il motivo sta nella nostra incredibile capacità di comunicare, una capacità che da sempre ci distingue come specie, che abbiamo evoluto moltissimo tempo fa e che la tecnologia (altra nostra peculiarità) ci ha permesso di raffinare moltissime volte nella nostra storia. Al contrario della memoria fisiologica quella storica ciascuno di noi la deve imparare, la deve costruire personalmente con lo studio durante tutta la sua vita. A differenza della memoria fisiologica non ci fornisce una coscienza individuale bensì una coscienza sociale, altrettanto importante per la nostra sopravvivenza. Anzi, rafforza la nostra coscienza individuale attraverso l'identificazione con la comunità a cui apparteniamo. Se la memoria fisiologica definisce la dimensione individuale dell'uomo quella storica definisce la sua dimensione sociale. La cultura non è altro che la consapevolezza della nostra dimensione sociale.

La memoria genetica - Questa memoria è forse la più sfuggente e difficile da definire ed individuare. E' quella scritta da qualche parte nel nostro materiale ereditario ma di cui noi siamo del tutto inconsapevoli, o di cui comunque abbiamo meno coscienza. Viene fuori dalla parte più antica e primitiva, più ancestrale e profonda della nostra umanità. E' responsabile dei comportamenti istintivi. D'altra parte l'istinto è definito da un insieme di comportamenti di cui abbiamo meno controllo e consapevolezza, che si esprimono quasi in automatico, come fossero già scritti da qualche parte. Un esempio affascinante di questa memoria ce lo dà l'animismo. La cultura animista è quell'insieme di credenze che attribuiscono qualità animate, addirittura soprannaturali o divine, a oggetti, luoghi o elementi materiali (questa è più o meno la definizione che si trova su Wikipedia). Ma la radice dell'animismo è secondo me qualcosa di estremamente istintivo, connaturato con un comportamento umano primitivo e universale, che non fa parte del singolo individuo (memoria fisiologica), né della sua cultura (memoria storica), bensì della specie. Si tratta di quell'istinto che ci fa vedere l'animato nell'inanimato, una causa animata dietro qualunque movimento. Ed è ovviamente collegato con la capacità di individuare un potenziale pericolo anche dove non c'è, di saperlo immaginare e quindi prevedere. E' collegato alla nostra capacità di sopravvivenza, e fa parte della nostra memoria di specie. E' il motore di tutte le religioni. Ne ho già scritto qui.

Questi, mi pare, sono tra i principali ingredienti della nostra esistenza.


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