sabato 20 marzo 2021

Un'osservazione sul matrimonio religioso

Il matrimonio religioso (per noi quello cattolico) è molto spesso un fatto di forma. Nella nostra società secolarizzata l'elemento sacramentale del matrimonio è sempre di più un elemento di contorno, come d'altra perte lo sono anche i significati di molte festività religiose. Questo però in un certo senso non è così strano, in quanto l'elemento religioso secondo me è comunque un elemento sovrapposto al valore sociale del matrimonio. 

La creazione di un nuovo nucleo familiare è un fatto sociale, che entro certi limiti deve assumere una veste pubblica. Si tratta di un piccolo nucleo sociale (la famiglia) che però è inserito (insieme a tanti altri nuclei) in un ambito sociale più ampio, la comunità. Per noi oggi la comunità ha dei contorni molto sfumati, raggiunge la cerchia di parenti e amici che si frequentano a vario titolo nel momento in cui si organizza la festa. Le nostre società da tempo non hanno più una dimensione tribale, se si escludono alcune realtà di paese o di villaggio che ancora si possono individuare e che ancora un po' ci somigliano.

Direi che ci si sposa per avere dei "testimoni certi" all'evento di creazione di una nuova famiglia, e lo si fa organizzando una festa al meglio delle proprie possibilità, proprio perchè a distanza di anni non venga dimenticata da nessuno. La testimonianza sociale giustifica le dimensioni in un certo senso pubbliche dell'evento.

Con questi scopi e caratteristiche che la definiscono cosa c'è di meglio che unirsi in modo simbolico di fronte alla divinità riconosciuta da tutti, denominatore comune fondamentale della cultura di una comunità? Da qui nasce l'esigenza per la chiesa di impossessarsi di un evento così importante. Dunque il significato religioso si sovrappone a quello che effettivamente giustifica il matrimonio. O forse, per dirla meglio, entra in simbiosi con esso, confermando la funzione di forte coesione sociale che le religioni hanno sempre avuto.

Credo però che nelle nostre società moderne si stia diffondendo la pratica del matrimonio civile o "finto-religioso", che non nega la funzione principale del matrimonio così come l'ho descritta sopra ma la scollega dal fatto religioso, di valore ormai probabilmente secondario, non strettamente necessario in quanto la comunità non lo riconosce più come elemento supremo di identità culturale.


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