lunedì 30 novembre 2015

Cura dell'ambiente digitale

"Plinn ...". Un messaggio su un gruppo di whatsapp. Uno di quei gruppi creati per veicolare informazioni di servizio tra persone accomunate da una stessa circostanza ma che in buona parte non si conoscono o si conoscono poco. Apro e leggo una delle solite frasi che ti avvisano che certi cattivi (ormai solitamente degli extracomunitari) usano una tecnologia subdola per fregare la gente. Questa volta però si tratta di una cazzata talmente palese che mi chiedo come facciano le persone a rilanciare certe zozzerie. Mitiga un po' questa mia stizza il ricevere dopo un po' (dopo vari ringraziamenti, sorrisini e pollici alzati di altri "astuti" contatti del gruppo) una ragionevole risposta che recita più o meno così: "tranquilli, ho fatto un po' di ricerche in rete e sembra essere una bufala".

Ho già scritto in un altro post che internet e' una tecnologia che si accompagna ad una nuova forma di inquinamento e questo episodio, sebbene di piccolissime conseguenze, mi sembra che lo confermi molto chiaramente. La rete è prevalentemente uno spazio pubblico e in questo senso andrebbe trattato nel rispetto di tutte le persone che lo frequentano. Non si gettano cartacce in mezzo alla strada o in una piazza, così come  non si dovrebbero mandare cazzate in giro per la rete senza averci pensato bene prima. Se non si ha tempo per pensarci meglio lasciar perdere. È proprio una questione di cura dell'ambiente, un fatto ecologico.

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