mercoledì 16 giugno 2010

Il programma è terminato

Forse capisco perchè alla mia età (i quaranta) molte persone "sbroccano": lasciano la famiglia, fanno attività strane, mettono le corna alla moglie, soffrono di esaurimenti nervosi, crisi depressive, ecc. Anche se certamente ognuno ha la sua storia particolare, le sue motivazioni specifiche, può tornare utile cercare di trovare una ragione comune, che magari non è sempre quella principale, ma che stà lì, sullo sfondo.

Nonostante le "rivoluzioni culturali" degli anni sessanta e settanta (quella generazione da giovane si è "atteggiata" molto, e in buona parte lo abbiamo fatto anche noi che siamo arrivati un pochino dopo) siamo tutti tremendamente borghesi, conformisti, tradizionalisti, conservatori. In fondo vogliamo un programma da seguire, codificato dalle generazioni precedenti: prima questo, poi quello, senza lasciare troppo al caso e senza troppa libertà. Il caso e la libertà sono due cose che fanno paura.

La nostra vita è a tappe forzate: si va a scuola, possibilmente fino all'università, si trova un lavoro, si compra la macchina, si compra casa, ci si sposa, si fanno i figli. Dopo aver fatto tutto questo si è più o meno sui quaranta, una fascia di età in cui purtroppo si affacciano le prime vere avvisaglie della vecchiaia, e non abbiamo più niente di urgente da fare, a parte continuare indefinitamente a lavorare e a crescere i figli. Nel giro di pochi anni vengono meno i progetti su noi stessi, che avevano guidato la nostra vita più o meno consapevolmente fino ad un certo punto.

Sembra quasi che questo modello conformista che funziona tanto bene per i primi decenni ad un certo punto si sfaldi, lasciandoci in un generale disorientamento. Ognuno reagisce come può. Il programma è terminato.

1 commento:

Rodolfo Trippetti ha detto...

Forse ho raccontato l'aspetto migliore della faccenda. Ho l'impressione che alcune delle cose "strane" facciano parte esse stesse del programma.