Sfogliando un social mi imbatto in un commento sull'intelligenza artificiale. Di questi tempi i social sono pieni di commenti su questa nuova tecnologia, però questo è interessante. Si chiede per quale motivo la guida autonoma è ancora molto limitata e pochissimo utilizzata, mentre invece i modelli linguistici oggi scrivono codice, riassumono articoli, traducono simultaneamente, e per questo hanno un successo notevole e un utilizzo diffuso. "Gli LLM hanno superato le aspettative, la guida autonoma no".
Non è molto facile trovare le parole giuste per descrivere bene il motivo di questa differenza di successo, ma il post trova una motivazione sintetica e chiarissima: "Perché il mondo reale è infinitamente più complesso di quello simbolico". In fondo non ci voleva molto. E' difficile far fare delle operazioni pratiche ad una intelligenza artificiale, molto più che fargli fare elaborazioni astratte. Molto più facile fargli elaborare simboli piuttosto che fargli restaurare un mobile antico (battere chiodi di diversa lunghezza, avvitare viti tutte diverse, incollare pezzi delle forme più strane, ecc.). Conclude dicendo che "Fa sorridere il fatto che, nell'epoca dell'intelligenza artificiale, i mestieri classici più resilienti siano quelli pratici (falegname, idraulico, ecc.)".
Poi, mentre ancora pensavo a queste considerazioni, si affaccia un commento altrettanto interessante e purtroppo pure un po' inquietante che dice: "Il mondo reale è complesso, il campo di battaglia meno (e gli errori contano poco). Il lato militare di queste ricerche è purtroppo molto poco presente nel dibattito pubblico. Sarebbe forse il caso di ragionarci un po’ sopra, ammesso che non sia già troppo tardi".
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