lunedì 7 aprile 2025

Socrate e Confucio, imparare e spiegare

Ci sono due frasi molto note che, pur riferendosi entrambe allo stesso soggetto, la conoscenza, sono tra loro complementari (almeno io le vedo così), ed entrambe si associano secondo me a due verbi altrettanto complementari che si riferiscono alla costruzione di questa conoscenza: imparare e spiegare. La prima è la famosa frase di Socrate: “È sapiente solo chi sa di non sapere, non chi s'illude di sapere e ignora così perfino la sua stessa ignoranza”, citata più frequentemente come "io so di non sapere". La seconda è un po' meno famosa ma altrettanto interessante e dovuta a Confucio: "Sapere che sai quando sai e sapere che non sai quando non sai, questa è la vera conoscenza". Certamente si somigliano, ma è chiaro che non hanno lo stesso significato.

Mi pare che la frase di Socrate sia quella che meglio descrive l'atteggiamento di chi impara. Per imparare occorre prima di tutto essere consapevoli di "sapere di non sapere", diversamente si potrebbe avere la presunzione di sapere, o di sapere già quanto basta, da cui discende inevitabilmente un atteggiamento refrattario ad imparare cose nuove, una rinuncia ad essere curioso di fronte alle tante cose ignote del mondo. La voglia di mostrare di essere "saputo" supera la voglia di essere sapiente.

La frase di Confucio invece la vedo più vicina all'atteggiamento di chi spiega. Perché credo che spiegare significhi prima di tutto rivelare a sé stesso quanto si sa e quanto non si sa di quello che si sta spiegando (questa è anche la parte divertente). Significa riflettere sulla propria conoscenza e scoprirne i limiti. Significa tracciare il bordo della propria conoscenza delle cose. Questo tra l'altro permette di capire meglio in che direzione ci si vuole muovere per imparare altre cose o per imparare meglio le cose che in parte già si sanno.

Socrate ci esorta a trovare l'atteggiamento giusto per imparare cose nuove, Confucio ci esorta ad essere sempre consapevoli di quello che sappiamo e che non sappiamo. Insieme ci suggeriscono il percorso verso la conoscenza.


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