Alle Olimpiadi di Parigi è salita sul ring della boxe femminile un'atleta che è stata in più occasioni criticata per il suo aspetto "poco femminile". Si è arrivati a dire che è un trans, un uomo, e che quindi non può essere messa a gareggiare con la categoria femminile. L'unica caratteristica fisica reale e certamente non troppo comune di questa donna sembra essere solo un tasso di testosterone più alto della media femminile, probabilmente causato da un'anomalia genetica, prodotto dall'organismo dell'atleta in modo del tutto naturale. Insomma, è una donna fatta così. Le regole del Comitato Olimpico l'hanno regolarmente ammessa in quanto rispetta i parametri fisiologici stabiliti dal regolamento.
Non mi va di commentare tutto quello che si è detto in merito a questa vicenda, né gli aspetti sportivi (se ce ne fossero) né quelli politici (e ce ne sono). Voglio solo cogliere l'occasione per sottolineare due cose che mi colpiscono spesso e che credo siano collegate al fatto che ormai molte notizie (ad esempio questa) mi arrivano soprattutto attraverso i social.
Anzitutto mi sorprende sempre l'irresponsabile facilità con cui le persone formulano giudizi. Evidentemente questo fatto del bias di conferma è veramente micidiale, deve essere quello, non ho altre spiegazioni. Inoltre probabilmente sospendere il giudizio per pensare bene a quello che scrivi e magari scegliere di non scrivere niente è una cosa che non ti fa "essere" dentro un social, ti fa "perdere terreno". E infine è evidente che degli altri non ce ne frega proprio niente, viviamo un individualismo feroce, che lascia spazio solo al nostro parere. Vedo la foto di una persona che partecipa ad una gara femminile ma ha un aspetto androgino e non ho dubbi, è chiaramente un maschio, al limite un trans. "Ma chi volete prendere in giro!?". E forte di questa mia ovvia osservazione (che nessuno ha il "coraggio" di fare) esprimo tutta la mia condanna verso chi le permette di gareggiare nella categoria femminile, un'onta al mondo femminile, quello "vero!".
E poi la solita storia, quella di usare i risultati della scienza per alimentare una sottocultura scientifica. Desolante. Molte persone rimproverano la scienza di un eccesso di freddezza, di parlare solo per formule, e poi usano nella maniera più rozza le conoscenze scientifiche scolastiche come fossero formuline del discorso: "Coppia di cromosomi XY = maschio", "Coppia di cromosomi XX = femmina", "Testosterone alto = muscoli potenti come quelli di un uomo", e via di questo passo. Se la scienza procedesse così, oltre a non portare a conoscenze nuove sarebbe totalmente priva di fascino, una rottura di balle. Sarà per questo che sono in pochi a volersene veramente interessare.
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