La melodia e l'armonia della tradizione musicale occidentale sono ricavate da insiemi ben precisi e discreti di suoni (intesi come altezze) nello spazio continuo delle frequenze che costituiscono lo spettro dell'udibile umano.
Il temperamento equabile stabilisce che la musica si scrive lavorando su un ben preciso insieme di altezze di suoni, tra l'altro tutte calcolate secondo una singola formula molto semplice. La caratteristica principale di questa formula è che seleziona una serie di altezze secondo una legge logaritmica, dove ogni dodici note si raddoppia la frequenza (o si dimezza, a seconda se stiamo salendo o scendendo con le altezze), e questo partendo da una nota qualsiasi dell'insieme. Questi dodici suoni costituiscono la cosiddetta scala cromatica che si ripete uguale a sé stessa su tutta l'estensione. Non ha moltissima importanza l'esatto valore delle frequenze scelte, si tratta soprattutto di un sistema di altezze relative, sebbene la scelta della frequenza che costituisce il seme con cui si calcolano tutte le altre sia un fatto importante per l'accordatura di strumenti che devono suonare assieme (il famoso LA a 440 Hz). Le note che fanno parte di questo insieme sono le uniche ammesse nella scrittura di un brano, e nella logica di questo insieme hanno tutte la stessa importanza. Il pianoforte, strumento della tradizione che possiede l'estensione maggiore, ha tutte le note possibili, in totale 88. La sua suddivisione in tasti neri e tasti bianchi ha unicamente uno scopo pratico (facilita l'esecuzione).
Il sistema tonale partiziona l'insieme di partenza del temperamento equabile in 24 diversi sottoinsiemi, tra loro più o meno intersecanti, in alcuni casi quasi completamente sovrapponibili e in altri del tutto disgiunti. Sono le 12 scale maggiori e le 12 scale minori, ciascuna con sette suoni scelti sui dodici della scala cromatica. Lo scopo principale di questo partizionamento risiede nella possibilità di creare una gerarchia tra le note, di introdurre delle priorità, una qualche logica di scelta, che tecnicamente viene detta tonalità. La gerarchia che si crea è di due tipi: interna alle singole scale, e tra di esse. Nel primo caso all'interno della singola scala ci sono note più importanti di altre ai fini dell'articolazione sia melodica che armonica, ad esempio la tonica (primo grado della scala) e la dominante (quinto grado). Queste note determinano dei "campi di attrazione tonale" verso cui si sposta sia la melodia che l'armonia. Nel secondo caso una singola scala si relaziona più facilmente con le "scale vicine" che non sono altro che sottoinsiemi con cui la scala di partenza ha un'ampia intersezione.
Un brano della tradizione occidentale parte da una tonalità (detta tonalità d'impianto), rappresentata da una specifica scala tra le 24 disponibili, e si muove sostanzialmente all'interno di questa. I movimenti melodici e armonici risentono di una serie di attrazioni tonali verso le note principali della scala. Il brano di tanto in tanto "modula" verso tonalità vicine (dove risente di altre attrazioni tonali) per tornare a chiudersi sulla tonalità principale.
Ovviamente quello che ho detto è semplicemente uno schema logico-compositivo che raccontato così risulta cristallizzato in modo anomalo. Tra l'altro risulta rigorosamente valido solo sugli strumenti a tastiera, dove l'insieme di suoni scelto è necessariamente discreto; molti strumenti a corda (e non solo) hanno accesso allo spettro continuo dei suoni, anche se pure loro sottostanno alle regole del temperamento equabile e della tonalità, poiché si tratta delle regole di un linguaggio. In questo discorso ho evidentemente trascurato tutta la parte di evoluzione storica che attraverso interessanti vicissitudini ha portato in un certo periodo a definire un costrutto del genere, da cui poi altre importanti evoluzioni successive si sono allontanate di più o di meno, in modo più graduale o più drammatico.
Il mio è solo un tentativo di raccontare in modo semplice e forse originale una logica compositiva e un linguaggio musicale che in fin dei conti a tutt'oggi rimane un fondamento comune per tutta la musica occidentale, con tutte gli arricchimenti che la storia le ha dato.
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