giovedì 21 marzo 2019

Sento cose assurde

Oggi mi capita di leggere un thread su Facebook che mi colpisce. Una signora racconta di una persona che si dà da fare a pulire una strada del quartiere ed esorta a fargli delle offerte. Nel suo post compare il verbo "integrare" e una foto allegata mostra la persona in questione rivelando che si tratta di un nero. Il thread in poche battute diventa un dibattito su italiani e stranieri. Alla persona che pulisce le strade per campare viene subito contrapposto (senza un motivo plausibile) un italiano che ha perso il lavoro, lasciando intendere che quest'ultimo ha più diritto di campare dello straniero, almeno nel suolo italiano, anche se non è del tutto chiaro se il nero di cui si parla è veramente straniero.

Nessuno fa una considerazione razionale del tipo "ma se quel cittadino italiano anziché essere un italiano disoccupato in Italia fosse un italiano disoccupato all'estero, avrebbe meno diritti? Dovrebbe tornare in Italia? Dovrebbe lasciare il paese che ha scelto? Chi lo stabilisce? Non gli si dovrebbe riconoscere la libertà di poter cercare fortuna dove meglio crede? Non è una libertà sacrosanta?".

Alcuni commenti accusano di "buonismo" o "falso buonismo" quelli che dichiarano l'intenzione di aiutare il presunto straniero, lasciando intendere che la solidarietà e la vicinanza umana è subordinata ad una graduatoria delle persone secondo parametri del tutto formali come la cittadinanza. Un fatto del tutto irrazionale, che nega il concetto stesso di solidarietà. Mi fa venire in mente la frase terrificante del ministro Fontana (politiche per la famiglia) "ama il prossimo tuo, cioè quello in tua prossimità. Quindi, prima di tutto cerchiamo di far star bene le nostre comunità". La parabola del buon Samaritano è evidentemente un "falso buonismo" dei vangeli.

Torno a casa e il telegiornale mi racconta l'episodio dell'italiano di origine africana che ha rischiato di uccidere più di 50 bambini a scopo di ritorsione per il comportamento del governo italiano nei confronti dei migranti. Episodio sventato in buona parte per il contributo di un ragazzo immigrato. Subito dopo mi fa ascoltare prima Salvini (vice primo ministro) e poi Meloni (parlamentare) che dichiarano il desiderio di dare la cittadinanza italiana al ragazzo immigrato e toglierla all'attentatore italiano. Neanche una cosa irrazionale, una vera follia. La cittadinanza data e tolta per meriti o demeriti, per premio o per punizione.

Per oggi può bastare, scrivo questo post solo per poter andare a letto un po' meno arrabbiato.

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