venerdì 6 luglio 2018

Dentro e fuori il giardino di casa

Tempo fa ho assistito con degli amici ad uno spettacolo di cabaret in un locale romano. Un duetto di comici in cui lei faceva da spalla a lui. Una comicità che funzionava abbastanza bene (loro erano bravi) ma rientrando a casa e anche successivamente ripensavo a quale fosse il limite che al momento della performance avevo intuito ma non del tutto focalizzato. Mi ha aiutato provare a confrontarli con Lillo e Greg, due comici che a me piacciono molto.

La comicità che ho visto quella sera era su temi stereotipati, ecco quello che la indeboliva. Lo erano i temi e anche il modo di trattarli. Il rapporto tra marito e moglie sui vari aspetti della vita quotidiana, sempre gli stessi, lo shopping, il sesso. Il rapporto tra nord e sud, in particolare tra Milano e Roma (nella coppia lei era milanese lui romano). Battute efficaci, ma su temi e con modalità sempre ampiamente prevedibili. Ecco che dice questo, adesso dice quest'altro, tette piccole della moglie, ora parla del sadomaso, di quanto è ridicolo, dei travestimenti da batman, i romani so' sornioni e sfaticati, i milanesi so' tutti isterici, e via di questo passo. Soprattutto sono le modalità del linguaggio comico ad essere ben note.

Effettivamente invece quello che più mi colpisce della comicità di Lillo e Greg è l'originalità, sia dei temi che delle tecniche e modalità usate. Le loro situazioni comiche (quando non le conosco già) sono spiazzanti, assurde perchè inaspettate, magari anche sceme o estremamente semplici ma non sempre te le aspetti, e questo dà decisamente una marcia in più alle loro scene teatrali. Poi ovviamente quando li si segue come me da molto tempo questa originalità si scarica un po' ma al contempo è diventata anche uno stile, un modo di lavorare riconoscibile come una cosa loro.

Eppure i due comici visti l'altra sera, anche se in modo diverso, facevano ridere abbastanza pure loro. La differenza è probabilmente nella qualità del ridere. Quella di certi comici è una comicità più "confortevole", proprio perchè nota, proprio perchè si muove in un terreno conosciuto. Questo divertirsi (con situazioni comiche o con altro) ritrovandosi sempre nelle stesse cose, muovendosi con sicurezza sempre dentro il "proprio giardino di casa" è da molti particolarmente apprezzato. Nel campo della comicità sfocia addirittura nel parossismo dei famosi "tormentoni", molto cari a trasmissioni come Zelig, e che ne hanno in buona parte decretato il successo.

In tutto ciò, e oltre questo semplice esempio, la cosa per me più interessante è il constatare, almeno nella mia esperienza, che proprio tutta l'arte funziona così, dalle forme più semplici e popolari a quelle più complesse (per quello che arrivo a capire), un continuo equilibrio tra battere gli stessi sentieri del proprio giardino e uscir fuori ad esplorare. Se questo equilibrio si sbilancia in un senso o nell'altro il rischio è più o meno sempre quello di annoiarti, anche se per motivi differenti.

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