mercoledì 15 ottobre 2008

Il rispetto delle regole

Tutti noi siamo tentati di non rispettare le regole, se ci capita. E la cosa in sè alla fine non è poi tanto grave. Ma, prima di tutto dovremmo aver timore di farlo sapendo che ci sono meccanismi di controllo efficiente che oggi me la fanno passare liscia, domani magari pure, ma dopodomani mi beccano e mi fanno pagare tutto con gli interessi. E poi, anche nel caso riuscissimo a eludere per una volta una regola e a non subirne le conseguenze, comunque dovremmo stare nelle condizioni di dovercene vergognare. Cioè il rispetto delle regole dovrebbe essere indotto, oltre che dalla convinzione generale della loro necessità per garantire la convivenza civile, anche dalla combinazione del timore delle conseguenze di essere presi con le mani nel sacco e dalla vergogna di subire il biasimo e il disprezzo degli altri. Credo che se per lungo tempo in una società manca il primo di questi due elementi (che è più istintivo e diretto) prima o poi se ne va anche il secondo (che è più di tipo culturale e indiretto), e in tal caso la situazione si fa piuttosto grave.

Direi che noi in italia siamo messi più o meno a questo punto. Potrei dire in modo spicciolo: la gente è sempre più paracula e non si vergogna più di niente. E può farlo, accidenti. Si può qualche volta non rispettare le regole, ma non è possibile farlo sistematicamente senza subire conseguenze, e farlo diventare perfino un elemento di merito tanto da non giustificare più alcun sentimento di vergogna, anzi.

E' chiaro che la continua dimostrazione della incapacità dello Stato di far rispettare le leggi è la causa principale che a lungo andare determina quella che viene chiamata cultura dell'illegalità, e che consiste nel vedere una società in cui sempre più spesso chi non rispetta le regole non viene punito e di conseguenza si avvantaggia su chi vincola e circoscrive più o meno volontariamente il proprio operato all'interno del sistema di regole che la società si è dato.

Constatare continuamente che in fin dei conti non rispettare le regole conviene non è un fatto senza conseguenze, soprattutto dal punto di vista dell'educazione delle nuove generazioni per le quali tutto questo si traduce nella assimilazione involontaria di modelli di comportamento sbagliati, nel "fascino" e nel "valore" dell'essere paraculi.

Mi viene da pensare che forse non ho alcuna speranza di poter insegnare a mio figlio il valore del rispetto delle regole (che magari qualche volta deciderà di non rispettare, assumendosene le responsabilità), perchè a fronte delle mie belle parole c'è fuori casa una società che funziona quasi sempre all'opposto, e lui prima o poi se ne accorgerà. Staremo a vedere.

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