Prendo a prestito l'episodio di Giorgia Meloni non per accusare lei personalmente ma perché la sua posizione sociale è certamente una delle più alte e prestigiose. Giorgia Meloni all'indomani della sua nomina a Presidente del Consiglio ha optato per l'uso del maschile sovraesteso per indicare il suo ruolo. Preferisce l'espressione "Il Presidente" piuttosto che "La Presidente" come invece sarebbe corretto grammaticalmente.
Secondo me la questione che sta sotto questa preferenza è facilmente interpretabile e anche istruttiva. Giorgia Meloni ha fatto una carriera prestigiosa in politica e si è guadagnata titoli importanti nonostante la cultura patriarcale in cui è vissuta. Si tratta giustamente di un motivo d'orgoglio quello di poter rivendicare questo successo ottenuto in un contesto culturale per certi aspetti così avverso. Dunque essere diventata "Il Presidente del Consiglio italiano", ruolo da sempre riservato a schiere di uomini che l'hanno preceduta, sottolinea ancora di più il suo talento personale, in barba alla questione linguistica, anzi, proprio questa mette in risalto il suo particolare talento. Il suo titolo dice che LEI, e al momento solo lei, ha superato a suo modo il problema della società patriarcale. Il suo ragionamento lo immagino più o meno così: "IO, e solo io, sono riuscita a raggiungere un posto apicale riservato da sempre agli uomini, e l'ho fatto dentro ad una società patriarcale che mi ha reso le cose difficili, ma io l'ho scavalcata perché sono brava, sono meglio delle altre donne. Le altre continuassero a fare la cameriera, l'infermiera, la maestra, l'impiegata, e tutte le altre professioni dignitose ma non prestigiose, in cui è normale l'utilizzo del femminile. IO voglio il titolo maschile, perché è esattamente quello che sono riuscita a conquistare".
Si tratta di una posizione tutto sommato legittima, sebbene anche molto individualista e noncurante del problema che vivono le donne nell'accedere a posizioni di prestigio professionale e sociale. Infatti, dal momento in cui si è conquistata la posizione, il patriarcato fa buon gioco, risalta il successo ottenuto. L'uso del femminile come termine inclusivo per tutte le donne in qualche modo sminuisce la propria impresa. Però questo sarebbe più chiaro se Giorgia Meloni e tutte le donne che rifiutano il femminile per la posizione tradizionalmente maschile che si sono faticosamente conquistate ammettessero questa ragione e la esprimessero senza mascherarla con argomenti ipocriti e spesso anche inconsistenti (tipo che i termini al femminile sono cacofonici, oppure che i termini non sono la sostanza delle cose, ecc.).
Piccolo difetto: questo ragionamento alla fine accetta il patriarcato come contesto culturale in cui tutte le donne di talento si misurano.
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