domenica 16 ottobre 2022

Atteggiamenti sinistri

Sembra che a seguito della sue sconfitta elettorale il PD, attualmente il più importante partito della sinistra in Italia, preveda in tempi brevi un congresso dove si parlerà, oltre che dello scontato cambio di segretario, addirittura dello scioglimento del partito. Probabilmente c'è da sperarlo. La crisi della rappresentanza politica di sinistra in Italia mi sembra arrivata ad un punto critico da cui forse potrebbe uscire solo con eventi traumatici.

In attesa di terremoti faccio un piccolo appunto a certi atteggiamenti un po' infantili, forse un po' inconsci ma secondo me anche diffusi che caratterizzano il pensiero di una parte dei tradizionali elettori del PD, e che nel loro piccolo reputo significativi e poco edificanti.

E' chiaro che si tratta di una pura sensazione non razionalizzata e non espressa in modo palese ma molte persone di sinistra secondo me reputano semplicemente di stare dalla parte "giusta". Forse addirittura dalla parte dei "buoni", contro il pericolo della destra, cioè evidentemente di una parte "sbagliata", o addirittura "cattiva". E' inevitabile osservare che un atteggiamento del genere rivela inconsapevolmente un pensiero fondamentalmente antidemocratico. La democrazia si sostiene con la dialettica di molti e diversi modi di pensare la società, tutti da ritenere legittimi e pertinenti nel dibattito politico se rimangono entro i limiti dei principi costituzionali. In un quadro del genere non può essere accettata la demonizzazione dell'avversario poiché contribuisce solo al degrado della politica. E' da notare che questo è praticamente quello che è avvenuto nell'ultima campagna elettorale (e non solo in quella), in cui il PD ha pensato bene di cavalcare proprio questo sentimento. Sono abbastanza sicuro che ciò faccia presa su un nocciolo duro di elettori della sinistra, oggi però in numero sempre minore.

Un altro strano sentimento che serpeggia negli elettori di sinistra e certamente utilizzato come un elemento di positiva distinzione è la convinzione che la sinistra sia costituita prevalentemente da persone colte, istruite, che hanno una buona preparazione, un buon livello di conoscenze. Questo al contrario della destra che invece alberga elementi perlopiù ignoranti, incolti, impreparati, non istruiti e in definitiva incoscienti. Anche in questo caso è inevitabile osservare che se questo fosse vero la sinistra non sarebbe altro che una elite culturale, non proprio quello che ci si aspetterebbe da una sinistra. Inoltre mi pare abbastanza ovvio che le persone più istruite, più colte e più preparate sono anche generalmente le più ricche, cosa che farebbe diventare la sinistra anche una elite economica. Insomma il contrario di quello che dovrebbe essere. Anche questo sentimento secondo me è stato ampiamente sfruttato durante la campagna elettorale, anche se forse in maniera un po' meno evidente.

Non che la destra italiana non abbia sentimenti criticabili, ma non è mio interesse scriverli in questo post.

NOTA: Pasolini ce l'avrebbe con noi, direbbe che discendiamo dalla piccola borghesia dei suoi anni, forse peggiorata da decenni di benessere e di capitalismo sviluppato. Direbbe che siamo portatori di una cultura falsa e ipocrita.

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