venerdì 6 maggio 2022

Una serie inutile

Tempo fa un collega mi ha consigliato la serie Le fate ignoranti, che riprende la storia del film omonimo di circa venti anni fa. Il film era molto bello (questa della serie è stata anche un'occasione per rivederlo) e trattava il tema dell'omosessualità, all'epoca non ancora così inflazionato. C'era anche il tema della vita di coppia, di come può essere costruita sulle cose non dette, di come possa nascondere interi tratti della personalità. Insomma un bel film.

La serie mi è apparsa quasi del tutto inutile, ho faticato a guardarla per intero, volevo interromperla già al primo episodio ma mi sono sforzato per non fare sempre quello che non riesce ad essere costante neanche su otto puntate di una singola stagione. Ma non c'era ragione di continuare a vederla. Ne scrivo perché mi pare di aver trovato in essa i due peggior difetti che si possono incontrare in un  prodotto del genere. In un certo senso il prototipo di una serie brutta.

Il formato di una serie è spesso quello di una decina di episodi (da 8 a 12, per dare un intervallo statistico) della durata di un'ora scarsa ciascuno. In questo arco la storia deve avere un suo sviluppo quasi chiuso, dove quel quasi è poi la chiave per una nuova stagione, e così via. Il singolo episodio è decisamente ridotto rispetto ad un film, quindi ben più fruibile, ma complessivamente la durata della narrazione è molto più lunga. Lo spezzettamento in episodi rende la serie un diversivo di mezza serata che va avanti per un bel po'. Poco impegnativo e fidelizzante. La vasta produzione rende questa pratica virtualmente infinita. Si possono fagocitare ore e ore di produzione televisiva come sarebbe ben difficile fare altrimenti.

Ne Le fate ignoranti questa caratteristica però diventa un vero problema. La sceneggiatura è praticamente identica a quella del film, ma va raccontata in circa 6-7 ore di filmato. Vengono fuori due difetti lampanti. Il primo è quello di inventare piccoli episodi laterali (ogni personaggio con le sue personali vicende è in qualche momento protagonista della storia) che spalma la trama e l'idea principale in tante cose inutili, veramente inutili. Il secondo è quello che tutti gli elementi della trama vengono raccontati "per filo e per segno", senza lasciare niente all'immaginazione dello spettatore, in maniera didascalica e pedante, anch'essa inutile, perfettamente inutile. Alla fine stai lì a contare quale personaggio ha ancora la sua piccola storiella rimasta in sospeso, che sai che verrà raccontata nei dettagli, lo sai. Solo dopo che tutto il raccontabile è stato raccontato la serie finalmente finisce.

 

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