domenica 7 novembre 2021

Memi culturali

Molto tempo fa ne "Il gene egoista" di Richard Dawkins lessi del concetto di "meme". Secondo Dawkins, che lo ha introdotto per la prima volta proprio in quel suo libro, un meme è semplicemente una unità di trasmissione culturale. Come il gene anche il meme è un replicatore soggetto a mutamenti evolutivi, ma con una velocità di diffusione e mutazione ben più alta. Se il terreno di diffusione del gene è quello biologico, il terreno di diffusione del meme è quello culturale. Come i geni anche i memi possono nascere, diffondersi e prosperare oppure mutare o anche alla fine estinguersi. Tutto dipende dall'ambiente in cui si trovano ad agire.

Trovo interessante andare a cercare esempi possibili di questi memi, anche esempi insoliti, non troppo scontati, forse anche non troppo sicuri. Uno è il seguente.

Il messaggio culturale del movimento cinquestelle negli anni passati è stato: "Io cittadino onesto, che fino a ieri svolgevo la mia attività lavorativa, da domani posso entrare in Parlamento sicuro di poter fare meglio della classe politica, poiché questa è fatta di specialisti che anziché fare politica per la cittadinanza usano la politica a fini personali, in modo disonesto, corrotto, guadagnandoci alle spalle del cittadino. Per fare bene la mia attività di amministratore della cosa pubblica, io cittadino cresco dentro la comunità di tanti altri cittadini come me che si scambiano informazioni, pareri, e prendono decisioni, attraverso l'uso della rete".

Questo che ho raccontato può essere pensato come un meme? Magari è un po' complicato (o anche improprio visto che forse un meme è immaginato come qualcosa di più semplice) ma ci si può provare. Bisognerebbe riconoscerla come un'unità di trasmissione culturale, come un'idea innovativa che può diffondersi nella popolazione, magari anche mutando leggermente e adattandosi a contesti e situazioni un po' diverse da quella in cui è nata.

L'osservazione sperimentale che potrebbe riconoscere tutto questo e che propongo è la seguente.

"Io cittadino onesto, tramite la comunità costituita da tanti altri cittadini onesti che scambiano informazioni tra loro usando la rete, posso decidere su cose che non sono mai state di mia stretta competenza e su cui non ho maturato nessun tipo di esperienza nella mia vita, scavalcando i cosiddetti specialisti che alla fine non sono altro che persone che usano la loro disciplina a fini personali, spesso in modo disonesto e interessato, guadagnandoci sopra alle spalle dei cittadini".

Non sembra lo stesso meme che è partito da un contesto e si è diffuso nella popolazione allargando il suo ambito e generalizzando la sua applicazione? Se ne può trovare una sua ulteriore variante, più specifica ed estremamente diffusa nell'ambiente culturale attuale, dominato dalla pandemia.

"Io cittadino onesto, tramite la comunità costituita da tanti altri cittadini onesti che scambiano informazioni tra loro usando la rete, posso e voglio decidere sulla opportunità di vaccinarmi, valutando correttamente tutte le sue conseguenze, senza ricorrere al parere di medici e scienziati che sono tutti, fatta eccezione di qualcuno che ritrovo dentro la mia comunità di cittadini onesti che usano la rete, sotto lo stipendio delle società farmaceutiche, tutti interessati ai loro fini personali e ai loro guadagni alle spalle dei cittadini".

Concludo ricordando che esattamente come un gene anche un meme può alla fine estinguersi.


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