lunedì 15 novembre 2021

Gli manca la parola

Solitamente quando instauriamo un rapporto stretto con un animale domestico, e cominciamo a capirne alcuni elementi di comunicazione che spesso ci stupiscono, finiamo per dire con ammirazione: "Caspita! Gli manca la parola!". Pensiamo che sia l'elemento che manca al nostro interlocutore, e che ci impedisce di capirlo nei dettagli come vorremmo. Crediamo che ci vorrebbe proprio dire qualcosa, ma gli manca la parola.

In effetti credo che sia esattamente questa la differenza principale tra l'uomo (Homo Sapiens) e tutti gli altri esseri viventi nel pianeta. Noi abbiamo la parola. Ma che significa questo? Prima di tutto significa un fatto puramente fisico, cioè che noi abbiamo un apparato vocale (laringo-faringeo) in grado di articolare una vasta gamma di fonemi, un apparato largamente più sofisticato di qualunque altro animale. Una differenza sostanziale che noi abbiamo anche con i nostri parenti più stretti, le scimmie antropomorfe. E' difficile dire perchè noi si e tutti gli altri no, però suppongo che funzioni come tutti gli altri caratteri evolutivi, elementi casuali ci hanno fornito un primo vantaggio, delle prime caratteristiche che ci hanno favorito e che poi abbiamo progressivamente sfruttato e quindi raffinato e selezionato generazione dopo generazione.

Ma una specie che riesce ad articolare versi così eterogenei che se ne fa di questa sua caratteristica, tanto da evolverla poi con questi risultati? Probabilmente ci può costruire una forma sofisticata di comunicazione con gli altri individui. Moltissimi animali sociali comunicano attraverso l'uso di una certa gamma di versi, il fatto di avere una tavolozza infinitamente più ampia è certamente un vantaggio da questo punto di vista. Ma è solo questo il vantaggio? Forse no, forse riuscire ad avere un verso per indicare qualsiasi oggetto favorisce la costruzione di un linguaggio, dà la possibilità di comunicare cose sempre più specifiche e dettagliate. Non solo, ma forse permette anche di capire che ogni cosa del vivere si può mappare con un suo simbolo, in questo caso una parola (ovvero una combinazione di fonemi, un verso). E che questa cosa si può anche estendere ad altri elementi fisici, oggetti, ornamenti del corpo, segni nelle pareti di una grotta. Tutto ciò aiuta a sviluppare la capacità di formare nella propria mente le connessioni tra elementi della realtà e una loro rappresentazione simbolica. Aiuta a mettere insieme in modo originale cose che esistono per arrivare a pensare anche cose che non esistono. In una parola aiuta ad immaginare, l'aspetto più potente dell'intelligenza.

Tra l'altro una cosa del genere oltre a favorire lo sviluppo dell'intelligenza in ogni singolo individuo di un gruppo umano consente (cosa ben più importante) di costruire un'intelligenza collettiva, che è quella che fa la vera differenza con le altre specie. E' quella che mi permette oggi di scendere sotto casa, entrare in macchina, arrivare al supermercato e fare la spesa per la cena. Senza l'intelligenza collettiva costruita in millenni di storia questa cosa non sarebbe possibile. Con la mia sola intelligenza sarei riuscito al massimo a costruirmi un arco un po' più efficiente di quello di qualche mio compagno di caccia.

Mi chiedo: ma gli altri animali come ci vedono? Probabilmente riconoscono in noi quella specie animale che fa versi in continuazione, senza apparente motivo, rumoreggiando come una pila di fagioli.

 

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