domenica 17 ottobre 2021

Non conforme

E' la frase che ho letto sulla bacheca di un mio contatto su Facebook. E' quella che si mette come titolo della home page e in genere la si mette per autodefinirsi o perchè ci piace, o comunque per caratterizzare in qualche modo il proprietario di quella bacheca. Se penso a questo mio contatto trovo che la frase sia perfetta, ne definisce esattamente il tratto più saliente della sua personalità.

Ovviamente non voglio parlare in maniera diretta del mio contatto su Facebook, ma della sua frase, che mi fa molto pensare. L'essere non conforme (o definirsi come tale) mi provoca un sentimento ambivalente, molto interessante. Da una parte provo il fascino di questo elemento della personalità. L'individuo che tende a fare scelte fuori dal coro è sempre portatore di un certo fascino, poiché ostenta un certo senso di libertà, e lo stimola in chi gli sta vicino. Dall'altra mi provoca un certo senso di irritazione, di fastidio, abbastanza difficile da eliminare, tanto che le due cose spesso convivono.

Ora questa cosa la si potrebbe spiegare in maniera molto semplice ed eloquente dicendo che sono fondamentalmente un pecorone conformista. Mi affascina il senso di libertà della persona non conforme perchè non mi appartiene, e contemporaneamente mi irrita, proprio perchè non mi appartiene. Non nego che come spiegazione avrebbe un suo senso.

Ma io, un po' per amor proprio, un po' per scavare nelle mie emozioni, azzarderei un'analisi più approfondita, nella speranza di non fare figuracce. Tralasciando il fatto che essere liberi ed essere non-conformi sono due cose diverse e dando per ovvio però che gli atteggiamenti non conformi si legano istintivamente ad un senso di libertà e che per questo ispirano sempre un certo fascino e una certa simpatia in chi li osserva, vorrei analizzare un po' meglio quel senso di irritazione citato prima.

Intanto sottolineo, per non essere equivocato, che sto intendendo il termine "conforme" nel senso di "che è compiuto secondo le regole". Quello che mi provoca irritazione ha due motivi principali, che descrivo di seguito:

1. secondo me un atteggiamento non conforme può portare a decisioni irrazionali, mettere in primo piano questo lato caratteriale (perchè di questo si tratta) può rischiare di limitare la nostra capacità razionale, con conseguenze inaspettate. Le regole possono avere una loro razionalità, non adeguarcisi può non avere un sostegno altrettanto razionale. Razionalità e atteggiamento non conforme sono due elementi che possono entrare in conflitto, con conseguente irritazione in chi le osserva. Mi pare che certi atteggiamenti complottari e certi aspetti dell'antivaccinismo odierno abbiano dietro anche questo tipo di conflitto. 

2. mi trovo sempre a pensare che l'essere non conforme, praticato in larga misura, possa condurre a comportamenti antisociali, ad un eccesso di individualismo (che potrebbe anche essere inteso come innato senso di libertà), e anche questo mi irrita un po'. Un tessuto sociale si costruisce anche su regole e convenzioni, non riesco ad escludere questo aspetto dal mio concetto di comunità. Qui il mio atteggiamento è molto meno sicuro, mi rendo conto che a livello sociale avere atteggiamenti non conformi può in realtà avere effetti molto positivi, destabilizzanti in senso buono. Direi che anche qui la misura di questa non conformità dovrebbe essere sempre la razionalità.

Mah, forse alla fine volevo semplicemente dire che l'istinto di essere non conforme, che è evidentemente un tratto anche molto positivo del carattere, andrebbe temperato da valutazioni razionali, che in effetti hanno poco a che fare con l'istinto e molto più con la propria formazione, e certamente risultano molto meno affascinanti. Posso azzardare l'opinione che questi ingredienti, opportunamente calibrati, producono un cittadino libero? O semplicemente sono un pecorone razionalmente giustificato?  :-)


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