martedì 15 giugno 2021

Unici, irripetibili e privilegiati

Già da molto tempo la biologia ci ha insegnato che i processi evolutivi vecchi di miliardi di anni hanno creato una biosfera di immensa complessità, dove la variabilità che si può ottenere è così grande che ogni essere vivente su questa terra può essere considerato unico e irripetibile.

Ma a noi esseri umani questo non basta, non può bastare. Noi vogliamo essere anche privilegiati. E questo privilegio, che in teoria dovrebbe interessare tutta l'umanità, in realtà riusciamo a pensarlo solo per una umanità molto ristretta. E più i media ci fanno vedere la complessità del mondo, più noi ne pensiamo uno piccolo di riferimento. Vogliamo salvare il salvabile, e vogliamo cercare di giustificarlo.

Se per caso sventiamo la morte abbiamo bisogno di pensare che qualcuno ci abbia protetto, abbia guidato il nostro destino e ci abbia salvati. Il pensiero che potrebbe essere stato casuale è insopportabile. Il pensiero che con altrettanta probabilità sarebbe potuto andare diversamente ci restituisce un'idea inaccettabile della nostra esistenza.

La nostra vita deve avere un valore di per sé, un valore oggettivo, indipendente da noi, un valore esterno (ed eterno, possibilmente), che discende non si sa bene da dove ma è importante che ci sia. Questo valore ci protegge, altrimenti l'universo è troppo grande e troppo freddo.

Questa cosa ci fa bene, ci toglie dal nostro cuore un po' di responsabilità, ma ci lascia nelle nostre mani un pugno di ipocrisia, quella che serve per mascherare qualche imbarazzo. Ci giriamo e schiacciamo un insetto che ci infastidisce (e questo valore assoluto della vita? Dov'è il suo confine? Dove si ferma?). I media ci raccontano ogni giorno di persone che per caso sono andate incontro alla morte invece che sventarla. Per tante diverse ragioni, tantissime. Ma il valore della loro vita? Perchè noi siamo stati protetti e loro no? C'è qualche ragione imperscrutabile che ci ha difeso? Siamo privilegiati? Ce lo siamo meritato? (quanto ci piacerebbe pensarlo!).

Ci succederà di nuovo?

In genere da questo punto in poi si parla di mistero.


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