martedì 29 dicembre 2020

Negazionismo e individualismo

Mi domando se per caso il negazionismo, inteso in senso generale, nelle sue varie forme così come si incontra ai tempi nostri, sia in qualche modo legato all'individualismo.

Il negazionismo è in genere la tendenza a distanziarsi dalle opinioni correnti espresse tipicamente da componenti ufficiali della società, per abbracciare teorie più o meno improbabili raccolte da pochi individui (che si presentano come outsider) e amplificate oggi dai social, mezzi di comunicazione di massa in cui si può esprimere direttamente il singolo.

Secondo me questa tendenza esprime (tra le altre cose) il desiderio di distinguersi da ciò che la società ci dice, attraverso le sue varie istituzioni, da quelle scientifiche a quelle politiche, e di avere una voce più personale. Un atteggiamento, anche solo psicologico, con cui il singolo emerge dalla comunità e trova una sua individualità. Abbandonare un pensiero comune (definito solitamente come mainstream) significa quasi sempre "aprire gli occhi", "ragionare di testa propria", non farsi abbindolare, in poche parole essere indipendente.

In questa logica la società è vista sempre come un sistema di potere manipolante, mai come una comunità a cui si può appartenere, condividendone il pensiero e la costruzione delle conoscenze. Questo ovviamente crea a volte delle situazioni contraddittorie, conseguenza del fatto che in realtà l'individuo nella società ci sta eccome.

L'individualismo si può esprimere in modo passivo come indifferenza alle questioni del tuo gruppo sociale, ma anche forse in modo attivo, come contrapposizione e distanziamento dalla maggioranza passiva e "condiscendente" a quello che la società imporrebbe loro.

Nessun commento: