martedì 28 aprile 2015

Imparare e capire

Ecco, ho trovato il modo per sintetizzare il disagio che a volte provo quando mi confronto con le giovani generazioni. Questa sintesi me l'ha data un vecchio professore di fisica che ai miei tempi ancora insegnava, il prof. Carlo Bernardini, in un'intervista trovata su YouTube in cui dice tante altre cose.

Il mio personale disagio è relativo al fatto che i ragazzi in generale sono molto bravi, non gli si può rimproverare granché, vanno bene a scuola, fanno bene tante attività extra scolastiche, insomma imparano tanto. Ma spesso trovo che siano indifferenti a tutto quello che imparano, più di quello che mi aspetterei (un po' è normale), e inoltre ho la sensazione che non mettono insieme quello che imparano, cosa che secondo me genera un feedback con la loro indifferenza. Soffro il fatto che non mi sembra si facciano troppe domande.

Il punto è forse quello che dice Bernardini: imparare e capire sono due cose differenti. Purtroppo si può imparare tanto senza capire, o senza farsi troppe domande (che mi sembra la stessa cosa). E visto che le domande sono importanti me ne faccio qualcuna io: è un fatto educativo? Dipende pure questo dalla scuola? O più in generale dai contesti culturali che frequentano? Si muovono in una societa' che chiede loro di imparare troppe cose? Mi sbaglio io e non è vero niente?

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