martedì 7 aprile 2015

Il matematico e l'ingegnere

Ho sempre pensato che l'informatica sia in sostanza una branca della matematica applicata, oppure, come mi è capitato di leggere, che la matematica sia il linguaggio dell'informatica (parafrasando una storica frase di Galileo). Non credo sia un caso che i contributi storici più importanti alla cosiddetta computer science, come la chiamano i popoli di lingua inglese, provengano da matematici, formulati in periodi in cui i computer come li conosciamo adesso non esistevano. Anche i contributi maggiori portati dagli ingegneri hanno spesso un carattere essenzialmente matematico. Non si tratta di stabilire chi è più fico tra matematici e ingegneri, casomai di capire sinceramente di cosa sono fatte e da che cosa sono maggiormente ispirate tutte quelle tecnologie che ci stanno trasformando la vita. Mi piace riportare una storiella appena letta su matematici e ingegneri che sottolinea in modo simpatico questo aspetto della paternità dell'informatica. Senza troppe pretese, senza offendere categorie. Ma di un qualche significato. Che differenza c'è tra un matematico e un ingegnere che cuociono un uovo al tegamino? L'ingegnere prende l'uovo dal frigorifero, lo poggia vicino al fornello, prende il tegamino, l'olio e il sale, accende il gas, mette il tegamino sul fornello, aggiunge l'olio e il sale e infine ci rompe dentro l'uovo. Come procede invece il matematico? Esattamente allo stesso modo. Ma supponiamo adesso che l'uovo non si trovi nel frigorifero, bensì sul tavolo. Cosa fa l'ingegnere? Prende l'uovo dal tavolo, lo poggia vicino al fornello, prende il tegamino, l'olio e il sale, accende il gas, mette il tegamino sul fornello, aggiunge l'olio e il sale e infine ci rompe dentro l'uovo. E il matematico invece? Il matematico prende l'uovo dal tavolo, lo mette nel frigorifero e così si riconduce al caso precedente. Il resto lo fa una macchina, o un ingegnere. ;-)

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