domenica 14 febbraio 2010

Microsoft e l'innovazione tecnologica

Indubbiamente Microsoft è la società di produzione di software più importante al mondo, lo è stata per molti anni e lo è tuttora. Ha contribuito più di ogni altra società alla diffusione dell'informatica in ambiente domestico, a tal punto da costruire nel tempo una inaccettabile situazione di monopolio (che sembra stia un po' cambiando negli ultimi anni).

La questione dell'innovazione tecnologica però è cosa un po' diversa. Su questo fronte Microsoft non è stata poi così determinante. Un breve excursus rende chiaramente il concetto.

L'attività di Bill Gates comincia durante gli anni universitari (1975) con lo sviluppo, insieme a Paul Allen, del linguaggio BASIC. Molti anni dopo la Microsoft produce uno dei suoi ambienti di sviluppo di maggior successo: il Visual Basic. Ma quello che fece Bill Gates all'epoca non fu quello di inventare il famoso linguaggio di programmazione, più esattamente si trattava di una versione dell'interprete del linguaggio per Altair, una macchina molto diffusa all'epoca e che costituisce una sorta di antesignano dei Personal Computer. Il linguaggio BASIC era già stato inventato circa una decina di anni prima da John Kemedy e Thomas Kurtz (New Hampshire, USA, 1964).

L'ascesa di Microsoft ha la sua origine nell'accordo che Bill Gates firmò con la IBM alla fine del 1980. Si trattava di fornire un sistema operativo per il PC IBM, che uscirà a metà del 1981. Nacque così il sistema operativo MS-DOS (Microsoft Disk Operating System), che fu il mezzo con il quale si realizzò una diffusione di strumenti informatici di massa mai vista prima. Ma all'epoca Microsoft non aveva un sistema operativo da offrire a IBM, e il DOS in realtà Gates lo acquistò proprio in quell'anno da chi lo aveva realmente ideato, Tim Paterson (Seattle Computer Products, 1980). Quest'ultimo aveva scritto il suo QDOS (Quick and Dirty Operating System) molto probabilmente ispirandosi al precedente e più famoso CP/M di Gary Kindall (il candidato perdente alla gestione del PC IBM). Sta di fatto che la Microsoft fondò la sua fortuna proprio su questo accordo con IBM, e in particolare su una clausola legale riguardante la commercializzazione del DOS, con la quale Microsoft poteva rivendere il suo sistema operativo indipendentemente dal PC IBM (dunque anche a tutti i "compatibili" che di lì a poco cominciarono ad invadere il mercato).

Con l'uscita di Windows 95 una larga massa di utilizzatori di computer conobbero le interfacce grafiche e il mouse. Ma già dieci anni prima queste tecnologie avevano fatto la loro comparsa, anche se in un mercato molto più ristretto, tramite i primi Macintosh della Apple. E a dire il vero sia le interfacce grafiche sia il mouse hanno un'origine ancora anteriore che risale agli studi che Douglas Engelbart fece a cavallo tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta prima allo Stanford Research Institute e poi allo Xerox Parc (California, USA).

Sempre con Windows 95 un enorme numero di persone cominciarono a navigare sulla rete Internet tramite il software integrato con il sistema operativo, Internet Explorer. A tutt'oggi questo navigatore (nella sua versione attuale) risulta essere il più utilizzato in assoluto. Ma anche in questo caso Microsoft ha semplicemente fatto un ingresso "di potenza" in un mercato che aveva già ideato tutte le tecnologie necessarie per rendere possibile Internet più o meno come la conosciamo adesso, come ad esempio il protocollo HTTP che consente la navigazione ipertestuale (Tim Berners Lee, CERN, Ginevra, 1990) e il software di navigazione che lo utilizza (Mosaic, Marc Andressen, 1993).

Quando una società di produzione tecnologica è così potente e capillare nel mercato si può creare in molti l'equivoco che tutte le tecnologie che infarciscono i suoi prodotti siano attribuibili interamente a quella stessa società. Esempi minori rispetto a quelli già fatti potrebbero essere: la compressione dei file in archivio (Pkzip, Phillip Katz, primi anni 90), la cifratura dei file in archivio (PGP, Philip Zimmerman, 1991), l'ambiente di autenticazione di rete (Kerberos, progetto Athena, MIT di Boston, USA, anni 90), e molte altre cose diffuse negli anni come standard e che molti utenti (e anche molti tecnici) conoscono probabilmente solo attraverso le implementazioni che Microsoft ne fa sui propri prodotti software.

Non si tratta di essere ipercritici nei confronti di Microsoft, non mi interessa screditare l'enorme lavoro di sviluppo software che questa società ha fatto negli anni, nè negargli un posto di primo piano nella storia dell'informatica degli ultimi trent'anni (soprattutto in certi particolari settori). Quello che voglio difendere è la conoscenza tecnologica, la cultura tecnologica. E avere una cultura tecnologica, come in un qualsiasi altro campo, significa prima di tutto conoscerne la storia.

Nota: Se è vero che Microsoft non ha fatto molta innovazione tecnologica nella sua storia (non quanto sembrerebbe a prima vista) è pure altrettanto vero che i suoi prodotti, in particolare i suoi sistemi operativi, sono oggetti molto interessanti proprio dal punto di vista delle innumerevoli tecnologie che implementano. Ho passato molti anni a studiare i sistemi operativi di Microsoft e molte tecnologie le ho imparate proprio attraverso questi sistemi (pur avendo cercato di non far mai l'errore di identificarle con la loro specifica implementazione). In essi Microsoft ha riversato la stragrande maggiornaza dei più importanti standard tecnologici. Mi riferisco in particolare ai sistemi operativi server e ad alcuni applicativi anch'essi di fascia server. Quest'ultimo aspetto ha valorizzato molto i miei studi. Sarei potuto arrivare alle stesse conoscenze attraverso altri sistemi (migliori o peggiori, non so) ma questo mi è sempre sembrato, e tuttora mi sembra, del tutto secondario. L'informatica si impara focalizzando l'attenzione sulle tecnologie, non sui prodotti.

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