martedì 24 marzo 2009

Divulgazione scientifica

Il progresso nelle conoscenze scientifiche avviene ad opera del lavoro di una comunità altamente specializzata. Tale progresso è però importante per tutta la società in quanto ne determina molte delle sue caratteristiche fondamentali. I cittadini di questa società, che svolgono le attività più disparate, devono poter accedere se lo vogliono a questo corpus di conoscenze senza trovarsi davanti ad un muro insormontabile di formalismi e tecnicismi. Intendiamoci, formalismi e tecnicismi sono strumenti essenziali per chiunque voglia in qualche misura partecipare attivamente alla costruzione di queste conoscenze ma non sono mai il nocciolo della questione per chi ha come obiettivo un livello di conoscenza che gli permetta al contempo di apprezzare il fascino di certi argomenti e di costruirsi una sua consapevolezza del mondo in cui vive.

La questione non è poi molto diversa da altri settori della conoscenza. Si prenda ad esempio la politica. Spesso anche questa può essere affetta da questioni tecniche difficili e noiose ancorchè assolutamente necessarie per gli addetti ai lavori (si pensi alla stesura di una legge), inoltre gli argomenti e le questioni che ruotano attorno alle decisioni politiche sono spesso molto complessi (diritto, finanza, economia, giurisprudenza, ecc.). Ma è vitale che il cittadino che lo vuole abbia la possibilità di orientarsi nelle questioni politiche del suo paese e del mondo in generale e per questo devono esistere fonti di informazione adeguate, nel linguaggio e nei contenuti, a cui accedere. E' il giornalismo politico a svolgere principalmente questo ruolo, utilizzando mezzi diversi e comunicando a vari livelli: quotidiani, settimanali, opere saggistiche, notiziari televisivi, trasmissioni televisive di approfondimento, inchieste, ecc.
Non si fa fatica a capire che questo elemento di mediazione tra il cittadino e la classe dirigente politica è cruciale per la maturazione di una società democratica. E' anche per questo che la questione italiana del monopolio dell'informazione è così importante.

La divulgazione scientifica, seppur con molte comprensibili differenze, pone la stessa questione di fondo: nella società democratica il cittadino consapevole e attivo deve poter avere informazione/formazione scientifica, a tutti i livelli possibili. A mio avviso è un aspetto cruciale almeno tanto quanto quello dell'informazione/formazione politica. La presenza di un'attività culturale specifica quale quella della divulgazione scientifica, che media tra la cittadinanza colta e volenterosa e gli scienziati è uno degli aspetti fondanti di una democrazia avanzata.
Devo dire che in questi ultimi anni l'offerta divulgativa mi sembra cresciuta, almeno nel settore dell'editoria, anche se la mia è solo un'impressione personale. Altrettanto personale (ma non proprio peregrina) è anche la convinzione che la scienza sia abbondantemente ignorata da tutte le fasce della popolazione italiana, anche le più colte. Credo sia un brutto segno, almeno quanto quello della generale disaffezione per i temi politici.

Per la verità credo che in Italia si sia manifestato in più occasioni anche un altro grave problema: quello del rapporto tra la classe politica e gli scienziati, un rapporto di fatto inesistente. Il politico per formulare leggi deve necessariamente avvalersi di esperti di varia natura nei campi in cui interviene. Attualmente nelle nostre società tecnologicamente avanzate molto spesso l'attività del legislatore finisce in campi dove la consulenza scientifica e tecnologica diventa essenziale. Si pensi ad esempio al nucleare o in generale al problema energetico, alle biotecnologie e ai temi ecologici. Queste occasioni per quello che vedo rimangono in gran parte disattese, in alcune addirittura accuratamente evitate.

Ho la sensazione che i due problemi suddetti, quello della mancanza di cultura scientifica che caratterizza in generale la nostra società, e quello dello scarso rapporto tra classe politica e scienziati, siano strettamente connessi.

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