Tempo fa, stimolato dai suggerimenti di un amico, leggevo un po' di cose su 3I/ATLAS, la cometa extra-planetaria con moto retrogrado e traiettoria iperbolica che si sta avvicinando al sole in questo periodo. Ho scoperto che c'è un tizio che ipotizza una sua origine aliena, tale Avi Loeb. Si, me ne rendo conto, è un'ipotesi irrealistica. Leggendo però alcuni post del suo blog mi colpiscono alcune cose:
1. Non è proprio un tizio qualunque, ha degli incarichi ad Harvard, ad esempio è a capo del Galileo Project ("...for the Systematic Scientific Search for Evidence of Extraterrestrial Technological Artifacts").
2. Presenta le sue ipotesi in modo molto ben informato e soprattutto è consapevole che l'ipotesi aliena è molto poco probabile, tanto che la presenta come un esercizio pedagogico ("Our paper is largely a pedagogical exercise").
3. Sostiene (e questa mi sembra la cosa più interessante) che bisognerebbe incoraggiare a fare questo tipo di esercizio perché in futuro potrebbe essere questo il modo più probabile di entrare in contatto con una civiltà aliena. Fa anche riferimento alla "dark forest hypothesis" (l'ipotesi della foresta oscura), che è una delle possibili spiegazioni del paradosso di Fermi. Questa ipotesi "Dantesca" (della "selva oscura") sostiene che molte civiltà aliene possano esistere nell'universo, ma che siano tutte silenziose perché paranoiche, si presume cioè che qualsiasi civiltà capace di viaggiare nello spazio considererebbe ogni altra vita intelligente come una potenziale minaccia da cui difendersi. Il risultato è che le varie possibili civiltà si aggirano nell'universo come cacciatori circospetti e sempre in agguato in una foresta oscura, misteriosa e pericolosa.
A me questa idea, nonostante la sua estrema improbabilità certamente giustificata ma anche discussa come una possibile ipotesi, mi sembra divertente e istruttiva. Anzi, credo che sia proprio una dimostrazione del metodo scientifico. La raccolta di dati parzialmente anomali induce un lavoro di immaginazione più o meno plausibile, poco probabile, ma utile per stimolare nuove scoperte. Le ipotesi che nascono da queto lavoro di immaginazione vengono poi messe a confronto con altre interpretazioni possibili e con ulteriori indagini sperimentali.