lunedì 16 giugno 2025

Problemi di divulgazione scientifica

In una chat in cui si parla di divulgazione scientifica e si riportano esperienze di questo tipo, un membro reduce da una lezione a scuola in cui si parlava di argomenti di astrofisica e forse cosmologia, riceve alla fine questa domanda da una studentessa che si era mostrata particolarmente interessata agli argomenti: "Io sono cristiana, lei davvero crede che l'evoluzione ci sia stata? Non è in contraddizione con quanto dice la Bibbia?".

La risposta del relatore non poteva che essere un po' vaga, difficile prendere di petto un'osservazione del genere. Io rimango colpito dalla situazione e in chat mi getto in una risposta articolata che fa così: 

L'evoluzione è un'evidenza scientifica, un modello teorico corroborato da innumerevoli riscontri sperimentali e osservativi, a tutte le scale del vivente. Non è una questione di crederci o meno, non è una credenza. Peraltro è attualmente il framework su cui si articolano tutte le conoscenze della biologia moderna. Uno scienziato diceva “Niente in biologia ha senso se non alla luce dell’evoluzione” (Dobzhansky). Se poi si parla di fede il discorso si trasferisce in un piano completamente diverso. Giorgio Parisi da qualche parte ha scritto che la scienza cerca di spiegare il mondo con le cose del mondo, la fede cerca di spiegarlo con cose che lo trascendono. I due domini sono completamente diversi. Se infine si parla di istinto religioso (o sentimento religioso) quello è ancora un'altra cosa ed è proprio anche dell'atteggiamento di uno scienziato. Si tratta di un comportamento evolutivo. Riconoscersi un istinto religioso non significa essere necessariamente credenti, soprattutto se questo significa abbracciare una fede, una religione, una dottrina, ecc.

Ma il punto importante di tutto questo sproloquio alla fine è che si deve ammettere che la domanda della ragazza era completamente sbagliata anche per come veniva posta. Confondeva piani affatto diversi, dimostrando che nonostante tutto il suo interesse per gli argomenti trattati il suo modo di pensare era di fatto alieno alla scienza. E' questo tipo di cose che mi fanno pensare che avere delle nozioni scientifiche non garantisce una cultura scientifica, purtroppo. E' anche il motivo per cui penso che la divulgazione scientifica, e in generale l'educazione scientifica, anche quella impartita nelle scuole, è veramente roba difficile.

Credo che nell'educazione alla conoscenza scientifica si debba sempre evitare di raccontare quante cose sappiamo, e puntare invece su come siamo arrivati a saperle. Perché la cultura scientifica non sta nel prodotto finale (quello che sappiamo e che possiamo raccontare in qualsiasi momento come una storiella) ma nei processi di costruzione della conoscenza.


 

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