domenica 12 marzo 2023

Trasformazioni di un disegno melodico e spazio immaginativo

Gli ingredienti "puri" della musica, cioè quelli non legati ad elementi letterari o ad azioni sceniche, possono sembrare banali ma sono spesso essenziali nella logica interna di un brano e sono di fatto strettamente legati alla sua "bellezza". Parlarne è un po' come descrivere i colori usati in un quadro o le forme riprodotte in una statua. Ma in fondo sono questi elementi a fare un bel quadro o una bella statua. In genere sono cose che hanno a che fare con idee astratte ma molto attraenti, come ad esempio la simmetria o la sua  rottura. Ripetizioni e variazioni e le loro relazioni dialettiche sono spesso alla base dell'espressione artistica, soprattutto (ma non solo) se questa si sgancia in un modo o nell'altro da significati precisi, come succede praticamente sempre nella musica strumentale.

In questo breve post ho tentato di riunire alcune trasformazioni con cui si può elaborare un disegno melodico, solo uno degli ingredienti del discorso musicale. Trovo che lo sforzo spesso non facile di riconoscere queste elaborazioni all'interno di un brano sia alquanto interessante per un appassionato di musica.

Per disegno melodico si intende una successione di note nel tempo, caratterizzato non tanto dalle specifiche note scelte (altezze, ovvero frequenze fondamentali) né dal loro timbro (spettro delle frequenze) bensì dalla sequenza di intervalli che le separano (differenza tra le altezze, ovvero rapporti tra le frequenze) e dalle loro durate temporali (che possono comprendere eventuali pause).

Tenendo presente la definizione data di disegno melodico è possibile enumerare le possibili (e più importanti) trasformazioni applicabili ad esso. Da notare che molte di queste trasformazioni e delle loro combinazioni sono possibili grazie ad una specifica simmetria dello spazio sonoro su cui si lavora, la simmetria per traslazioni in altezza (frequenza), garantita dall'accordatura del "temperamento equabile".

1. Traslazione nello spazio sonoro - il disegno melodico viene eseguito spostando in alto o in basso la nota di inizio.

2. Traslazione nel tempo - il disegno melodico viene eseguito in tempi diversi durante lo sviluppo di un brano.

3. Inversione (riflessione rispetto ad un'altezza/frequenza) - tutti gli intervalli del disegno melodico vengono eseguiti rovesciati, un intervallo ascendente diventa il corrispondente intervallo discendente e viceversa.

4. Retrogradazione (riflessione rispetto ad un tempo) - il disegno melodico viene eseguito alla rovescia, dall'ultima alla prima nota.

5. Aumentazione (trasformazione di scala temporale, dilatazione) - tutte le note del disegno melodico vengono eseguite raddoppiando le loro durate o più in generale aumentandole di una durata fissa. 

6. Diminuzione (trasformazione di scala temporale, contrazione) - tutte le note del disegno melodico vengono eseguite dimezzando le loro durate o più in generale diminuendole di una durata fissa. 

7. Frammentazione - viene eseguito solo un frammento del disegno melodico.

8. Ricomposizione - esecuzione di frammenti consecutivi in ordine diverso dall'originale.

Tutte le trasformazioni elencate possono ovviamente essere combinate assieme in qualunque modo. Inoltre tutte le trasformazioni elencate possono contenere "eccezioni", possono essere cioè eseguite come "trasformazioni imperfette". Le imperfezioni più comuni sono quelle necessarie a mantenere il disegno melodico trasformato nell'ambito di una certa tonalità. Altre imperfezioni sono legate ad esigenze che nascono dalla dimensione verticale del brano (combinazione di più disegni melodici o dello stesso disegno melodico o di sue particolari trasformazioni) o da quella orizzontale (combinazioni ritmiche del disegno melodico con altri elementi del brano).

Le combinazioni di trasformazioni del disegno melodico arricchito delle tante eventuali imperfezioni può generare un altro disegno melodico, indipendente dal primo, sebbene imparentato con esso. 

Lo spazio immaginativo si alimenta proprio grazie a tutti i possibili utilizzi di queste trasformazioni e di tutte le loro possibili imperfezioni, da cui nascono nuove idee.


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