domenica 15 aprile 2018

Scuola di competenze o scuola di formazione?

Torno su un argomento che mi gira in testa da un po' e su cui ho scritto già qualcosa tempo fa. L'occasione è stimolata dal fatto che mio figlio sta frequentando la prima classe del liceo scientifico e io ogni tanto gli dò una mano a studiare alcune materie. Nel frattempo rifletto. Quali materie dovrebbero essere studiate nella secondaria superiore? Che cosa è utile studiare? Con quali obiettivi? Cosa serve di sapere?

Le domande sull'utilità di una materia scolastica si rivelano una trappola. Proprio non si capisce che senso dare al concetto di utilità riferito ad una qualche specifica materia o argomento di studio. Piuttosto si può cambiare leggermente la forma della domanda e chiedersi di cosa ha bisogno un ragazzo di questa età per crescere e formare la sua personalità. Lasciando perdere possibili posizioni estreme sull'argomento (si potrebbe dire che non ha bisogno di niente, cresce e basta) ed evitando la pretesa di esaurire l'elenco di tutti questi possibili bisogni, mi concentrerei su quello che uno si potrebbe aspettare ragionevolmente dall'ambiente scolastico, non certo l'unico ambiente di vita ma a questa età uno di quelli su cui si passa il maggior tempo.

Vedendo le oggettive lacune di mio figlio e ragionandoci sopra a me pare che un ragazzo a questa età abbia bisogno di sviluppare le capacità seguenti:

1. Esporre un contenuto appreso, confrontarsi con la capacità di comunicare e di presentare un concetto, quale che sia, di raccontare un lavoro che si sta facendo in modo che sia chiaro a chi ascolta.
2. Sintetizzare un contenuto concettuale, coglierne gli elementi essenziali, focalizzare gli aspetti chiave di un argomento complesso.
3. Usare efficaciemente il linguaggio, sia quello del parlato normale, sia quello appropriato di una certa disciplina, sia nelle sue forme orali che in quelle scritte e/o grafiche.
4. Analizzare un testo e ricavarne il relativo contenuto, coglierne il significato più profondo e le relative sfumature, saper riflettere su questi contenuti, anche in modo personale e originale.
5. Concentrarsi su quello che si sta facendo, per il tempo sufficiente a farlo bene.
6. Sviluppare metodi efficaci e personali per arrivare agli obiettivi suddetti.

Probabilmente basterebbe dire che l'unico vero obiettivo è quello di trovare il modo (il metodo) di sviluppare la capacità di affrontare in tutti i modi possibili e con la massima efficacia qualunque argomento, o meglio qualunque oggetto della conoscenza sufficientemente complesso, e arrivare a comprenderlo.

Dunque acquisire la capacità di trattare un qualunque argomento concettualmente complesso è la chiave dell'attività formativa della scuola (non l'unica effettivamente, c'è almeno anche la capacità di convivere con gli altri, di saper stare in un ambiente sociale strutturato, cosa di non secondaria importanza, vedi la "nota di sconforto" alla fine). Questo ha per caso a che fare con qualche materia in particolare? Evidentemente no, casomai ha a che fare con la capacità di una materia di presentare al ragazzo problemi complessi da affrontare e sicuramente ha a che fare con le modalità con cui questa materia viene insegnata. In questo senso aumentare lo spettro di materie in grado di proporre un panorama di argomenti complessi il più eterogeneo possibile determina forse un potenziamento della capacità formativa complessiva (ma non è scontato).

Certo si può insegnare ad un ragazzo a cucinare, a fare un lavoro manuale, a saper usare il computer, a cavarsela con l'inglese, a fare fotografie o filmati, a disegnare usando tecniche varie, ecc. Sono dei "saper fare" che possono essere tutti di una qualche utilità. Ma sono competenze, se non addirittura abilità, e questo secondo me non può rientrare tra gli obiettivi principali di una scuola secondaria. La scuola deve puntare sulla formazione, non sulle competenze. Queste ultime tra l'altro si possono costruire in breve tempo, se necessario, e se si ha la formazione giusta per affrontarle.

Nota di sconforto: ogni tanto penso che la scuola soffra di una certa carenza di valori, che la riduce ad un campo di battaglia, dove il sentimento prevalente è l'ansia di successo sugli altri. E che questo prepari alla peggiore vita sociale, fatta di individualismo, mancanza di solidarietà, di rispetto e di collaborazione, e di assenza di amore per la conoscenza.

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