lunedì 14 novembre 2016

Il lato perverso della beneficenza

Le attività di beneficenza sono sempre più diffuse nella nostra società, uno dei motivi è sicuramente che si sono moltiplicati i modi facili e asettici per farlo. Difficile averne un'opinione negativa, specialmente in certe situazioni. Però è evidente che quasi sempre si può ravvedere in essa un comportamento tipico di una società che accetta le disegualianze, e in certi casi addirittura un comportamento connivente con le ingiustizie sociali.

Purtroppo molto spesso si sente pronunciare la solita frase "gli extracomunitari vengono a rubare il lavoro agli italiani". Una frase dai contenuti razzisti, il cui peggior difetto però è secondo me quello di approssimare brutalmente la realtà, e quindi di falsarla. In fisica si direbbe che è un'approssimazione talmente grande da far perdere i contenuti significativi del problema che si vuole effettivamente descrivere. Frequentemente a questa frase si risponde dicendo che "in realtà gli extacomunitari vengono in Italia a fare i lavori che gli italiani non vogliono più fare". Questa risposta spoglia l'argomento iniziale dai suoi contenuti razzisti, che è poi il motivo per cui fondamentalmente viene pronunciata, ma secondo me di nuovo è ancora un'approssimazione che non rappresenta così bene la realtà. Usarla come slogan per rispondere agli altrettanti slogan degli xenofobi può avere una qualche giustificazione ma non la rende più vera.

Una signora telefona alla radio sostenendo con forza che non ne può più di sentir dire che gli italiani non vogliono più fare certi lavori, trova questa affermazione anche offensiva. Racconta che questa estate lei e la figlia hanno girato invano per varie aziende agricole della loro zona nel tentativo di poter fare la raccolta della frutta. Non perchè ne avessero bisogno per campare ma perchè la madre, ricordando di averlo fatto da ragazza, voleva proporla alla figlia, per il classico gruzzoletto che a quell'età ti può rendere in parte indipendente. Il primo lavoretto, insomma. Tutte le aziende agricole rispondevano invariabilmente che non avevano bisogno, salvo poi constatare che le campagne nei dintorni erano piene di extracomunitari impegnati nella raccolta.

Perchè le aziende agricole scelgono di dare il lavoro solo agli extracomunitari? Ovvio, li pagano meno, li trattano in un modo in cui non si potrebbero permettere se fossero cittadini italiani. Le aziende agricole colpevolmente fanno margini su questo. A seguito di questa scelta colpevole gli extracomunitari non riescono a sostentarsi adeguatamente con i trattamenti economici da fame proposti e quindi attorno a loro agiscono varie organizzazioni umanitarie (onlus, boy scout, parrocchie, ecc.). Queste organizzazioni, anche se non dovessero ricevere nulla dallo Stato, ottengono finanziamenti attraverso le tante donazioni di beneficenza che arrivano in vario modo dai cittadini italiani. Purtroppo il risultato è che tali attività di beneficenza alla fine consentono alle aziende agricole di aumentare in modo significativo i loro margini di guadagno, sulle spalle degli extracomunitari, che così non riusciranno mai ad uscire da una situazione di povertà umiliante, e sulle spalle di tutta la comunità. Quest'ultima però non soffre, perchè la beneficenza è volontaria e dunque sostenibile, non intacca il benessere delle persone che la fanno. Al netto rimane l'ingiustizia sociale verso gli extracomunitari. Tutte le ingiustizie sociali rimangono immutate al passaggio delle varie azioni di beneficenza.

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