lunedì 2 giugno 2014

2001: Odissea nello spazio

Non so come ma pensavo che il famoso film di Kubrick non avesse un parallelo letterario altrettanto affascinante. Ricordavo che l'ispirazione del film era stato un piccolo racconto di Arthur C. Clarke intitolato "The Sentinel" ma credevo che questo fosse tutto. Fino al giorno in cui in una delle mie solite passeggiate alla libreria Feltrinelli mi sono imbattuto nel romanzo di Clarke. Non mi quadrava che si intitolasse come il film, che non fosse una piccola novella di poche pagine. Quindi l'ho comprato. Ovviamente è bastata una veloce consultazione su Internet per mettere bene a nudo la mia crassa ignoranza in merito a questa questione. Sceneggiatura del film e romanzo sono nati praticamente assieme e portati avanti in parallelo da Clarke (la sceneggiatura del film ovviamente insieme a Kubrick). Superficialità imperdonabile la mia.

La lettura del romanzo mi ha impressionato molto, ho ritrovato lo stesso grande fascino del film. Certo è difficile prescindere da quelle immagini e da quelle musiche incredibili ma il racconto di Clarke è efficacissimo e in un certo senso complementare al film. Dove il film è (forse necessariamente) vago e astratto il romanzo è più dettagliato e avvincente. Le descrizioni sulle pagine del romanzo non possono avere lo stesso impatto e la stessa immediatezza di quelle del film ma hanno comunque una loro grande capacità visionaria. Mi è capitato altre volte di leggere un romanzo e di vederne la trasposizione cinematografica (nei casi peggiori un impoverimento in forma di immagini) ma qui mi sembra più che altro di avere a che fare con due versioni alternative della stessa opera. Sarà un mio condizionamento ma mi pare che si veda in modo abbastanza evidente che film e romanzo sono stati elaborati assieme. Un fatto certamente insolito, chissà se ci sono stati altri esempi simili.

Di sicuro quello che mi piace in questa "odissea" letteraria e cinematografica è l'immaginazione potente della scrittura di fantascienza, che probabilmente ha pochi eguali nella storia di questo genere (almeno per quel poco che ne conosco). Questa potenza la si riconosce soprattutto nel grande respiro della trama e al contempo in tanti piccoli particolari di passaggio nello svolgimento della stessa. Particolari come questo:
"Prima di presceglierlo per la missione, avevano posto alla prova le sue reazioni all'ibernazione. Non sapeva bene se avesse perduto una settimana di vita ... o se la sua morte ultima fosse stata rinviata dello stesso periodo di tempo" (Arthur C. Clarke).

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