venerdì 23 ottobre 2009

Destra e Sinistra

A me sembra che la situazione attuale della politica italiana sia di un tale degrado culturale ed etico che la distinzione tra politici di destra (conservatori) e politici di sinistra (progressisti) è una cosa non tanto superata, come ormai dicono in molti, ma più che altro una cosa che non ci possiamo permettere, perchè al momento non abbiamo una classe politica che sia capace di esprimere idee sufficientemente definite su alcunchè. E' difficile osservare comportamenti e dichiarazioni che vadano molto al di là del puro opportunismo politico. Destra e sinistra esprimono visioni generali della società, all'interno delle quali costruire movimenti politici di grande respiro, ma sono proprio queste visioni della società a mancare dalla scena politica italiana (a meno che non si voglia fare riferimento al vecchio ma in buona parte realizzato programma politico della P2 ....).

Mi sembra il tempo quindi di riprendere i vecchi concetti di destra e sinistra, magari aiutandomi con il famoso libretto di Norberto Bobbio ("Destra e Sinistra, ragioni e significati di una distinzione politica"), tanto per fare una cosa desueta, dal sapore del tutto teorico (nel senso spregiativo del termine), o semplicemente per fare un esercizio di memoria, che a una certa età non guasta.

Sinistra significa attenzione verso le politiche di uguaglianza. Destra significa accettazione delle disuguaglianze, e sfruttamento delle stesse come volano per l'intera società. Quasi tutte le politiche significative della destra e della sinistra sono riconducibili a questi due principi generali. Anche le loro eventuali degenerazioni (estremismi). Tutto ciò può essere un po' troppo poco per caratterizzare questi due orientamenti politici ma in certi casi le semplificazioni e le classificazioni (specie se così generali) possono aiutare. Credo che il libro di Bobbio vada proprio inteso in questo senso.

Le frasi che ho scelto del libro di Bobbio sono le due seguenti (non proprio riportate alla lettera):

Il criterio più frequentemente adottato per distinguere la destra dalla sinistra è il diverso atteggiamento che gli uomini viventi in società assumono di fronte all'ideale dell'eguaglianza, che è, insieme a quello della libertà e a quello della pace, uno dei fini ultimi che si propongono di raggiungere e per i quali sono disposti a battersi. (Norberto Bobbio)

Gli uomini sono tra loro tanto uguali che disuguali. Sono uguali se si considerano come genere, sono disuguali se si considerano come singoli. Si possono chiamare egualitari (sinistra) coloro che ritengono più importante per una buona convivenza ciò che accomuna gli uomini; inegualitari (destra), coloro che, al contrario, ritengono più importante per attuare una buona convivenza, la loro diversità. L'egualitario parte dalla convinzione che la maggior parte delle diseguaglianze sono sociali, e in quanto tali, eliminabili. L'inegualitario invece parte dalla convinzione opposta, che siano naturali e, in quanto tali, ineliminabili. (Norberto Bobbio)

Il mio proposito è quello di continuare questo (futile) esercizio individuando delle "applicazioni" dei concetti di destra e sinistra nei temi della società attuale. Nei prossimi post.

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