martedì 21 gennaio 2025

Alcaldeso

Si può pensare che usare i femminili inusuali sia solo un problema formale, non sostanziale. Si può essere pragmatici e dire che è più facile accettare i termini ereditati dalla tradizione, senza cercare complicazioni inutili, perché questi in fondo sono dettagli che rischiano di diventare atteggiamenti modaioli che addirittura sviano dalle questioni importanti. Si può perfino dire che il linguaggio è un codice, e che cambiarlo non è sostanziale.

Io penso che il linguaggio forma il pensiero e determina l'azione, sia quella personale che quella sociale. Il linguaggio naturale è il principale veicolo delle conoscenze e ha un ruolo fondamentale nella cultura di una società (altrimenti gli LLM attuali non farebbero così scalpore).

Quindi l'uso dei femminili non è affatto un aspetto secondario, trascurabile o addirittura fuorviante per la questione del ruolo della donna nella società. 

Ada Colau è stata, a partire dal 2015 e per due mandati consecutivi, la sindaca di Barcellona (in spagnolo alcaldesa). In un'intervista Ada Colau racconta un episodio carino e significativo. Il suo primogenito aveva 4 anni quando lei faceva la sindaca. Nello stesso periodo alla televisione spagnola davano un cartone animato di successo in cui tra i personaggi c'era una sindaca. Quando la sindaca è andata con tutta la famiglia in vacanza (lasciando il vicesindaco uomo a sostituirla) il bambino ha chiesto: "mamma, adesso farà lui l'alcaldeso?", cercando il termine maschile dal corrispondente femminile (il maschile corretto è alcalde) perché per lui il genere di riferimento per il ruolo di sindaco era sempre stato quello femminile.

 

sabato 11 gennaio 2025

Porta Santa, indulgenze e Purgatorio, roba per noi

Il 2025 è un anno giubilare, il Papa apre la Porta Santa in Vaticano e nelle altre tre basiliche romane maggiori. Durante l'anno Roma verrà raggiunta da circa tre milioni di pellegrini. Varcare la Porta Santa con un sincero pentimento dei propri peccati (già confessati e perdonati) procura al pellegrino la famosa indulgenza plenaria. E' possibile attraverso la preghiera e la partecipazione alle sante messe e ai riti della Chiesa Cattolica ottenere le indulgenze anche per i defunti. Tecnicamente "si chiama indulgenza plenaria quella che, secondo la dottrina cattolica, libera per intero dalla pena temporale dovuta per i peccati; indulgenza parziale quella che ne libera solo in parte". La pena temporale è quanto necessario per cancellare «l’impronta negativa che i peccati hanno lasciato nei nostri comportamenti e nei nostri pensieri», cioè lo stato di disordine e l'inclinazione a ricadere nel peccato che i comportamenti peccaminosi lasciano in noi. Questa impronta negativa va riparata attraverso un percorso penitenziale che può cominciare in vita e proseguire in tempo di morte. La purificazione finale delle anime dei defunti prima di accedere al Regno dei Cieli è detta Purgatorio.

Detto più brutalmente, e con un linguaggio inappropriato, le indulgenze sono "sconti di pena" in Purgatorio, parziali o totali, ottenibili per sé stessi o per i defunti.

La Chiesa Cattolica codifica il purgatorio con queste frasi: "Coloro che muoiono nella grazia e nell'amicizia di Dio, ma sono imperfettamente purificati, sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono però sottoposti, dopo la loro morte, ad una purificazione, al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia del cielo". "La Chiesa chiama purgatorio questa purificazione finale degli eletti, che è tutt'altra cosa dal castigo dei dannati. La Chiesa ha formulato la dottrina della fede relativa al purgatorio soprattutto nei Concili di Firenze e di Trento".

Lo storico Jaques Le Goff, nel suo libro L'invenzione del Purgatorio, sostiene la tesi che il Purgatorio, pur non essendo comparso all'improvviso, viene definito come luogo vero e proprio di condizione penitenziale, «terzo luogo dell’aldilà», intermedio fra il paradiso e l’inferno, solo intorno al 1200 come risultato di una lenta e progressiva maturazione legata a un insieme di cambiamenti intervenuti nelle credenze e nei comportamenti degli uomini del Medioevo. Questa invenzione da una parte fornirebbe un supporto ulteriore al potere della Chiesa, dall'altra accompagnerebbe una trasformazione che vede la progressiva formazione di una classe media nella gerarchia sociale, e le offre una "soluzione intermedia" anche nella vita spirituale. Secondo lo storico: "L’«invenzione» del purgatorio […] accrebbe in modo considerevole il potere sui morti [ma anche sul denaro dei vivi…] della Chiesa (che nel Duecento trasformò l’esistenza del purgatorio in dogma) in quanto, tramite i suffragi e le indulgenze che erano di sua pertinenza, essa estese all’aldilà del purgatorio un potere giurisdizionale che, in precedenza, era appartenuto soltanto a Dio". "Per gli uomini del Medioevo l’esistenza del Purgatorio accresceva le speranze di salvezza, dato che non tutto era definitivamente stabilito al momento della morte. Perfino per gli usurai, che fino ad allora erano irrimediabilmente condannati all'Inferno, inizia a profilarsi un aldilà meno cupo. Naturalmente vivere con tale speranza modifica radicalmente la prospettiva della vita quotidiana". "L'antica opposizione tra ricchi e poveri, potenti e deboli, inizia a modificarsi con l'emergere di una fascia intermedia. Nella gerarchia sociale, tra signori e sudditi, si profila la categoria dei borghesi".

Lo stesso Jaques Le Goff sottolinea che in quel periodo si definisce anche un immaginario fortemente evocativo e poetico del Purgatorio attraverso la Commedia dantesca: «Il Purgatorio di Dante rappresenta la conclusione sublime della lenta genesi del Purgatorio avvenuta nel corso del Medioevo».

Il primo Giubileo risale al 1300 (Bonifacio VIII) e ben presto le indulgenze che accorciano il tempo del purgatorio diventeranno merce di scambio tra Chiesa e fedeli tanto che questo sarà uno dei motivi principali delle 95 tesi di Lutero (1517) e della conseguente scissione protestante.

Quest'anno si apre il "Giubileo della Speranza", in una società costituita prevalentemente proprio da quella classe media (siamo noi) per cui è stato inventato il Purgatorio e le indulgenze, abituata ad ottenere facilmente quello di cui ha bisogno, ad esempio varcando la Porta Santa e poco altro. La Chiesa Cattolica in questo modo offre ai suoi presunti fedeli la Speranza, un sentimento umano che fa molto comodo a chi pretende di gestire il mondo spirituale e pure un po' quello materiale.

NOTA: sulla speranza e sulla sua ambiguità mi piace citare una dichiarazione di Mario Monicelli: "La speranza di cui parlate è una trappola, una brutta parola, non si deve usare. La speranza è una trappola inventata dai padroni. La speranza è quella di quelli che ti dicono che Dio .... state buoni, state zitti, pregate che avrete il vostro riscatto, la vostra ricompensa nell’aldilà. Intanto, perciò, adesso, state buoni: ci sarà un aldilà. Così dice questo: state buoni, tornate a casa. Sì siete dei precari, ma tanto fra 2 o 3 mesi vi riassumiamo ancora, vi daremo il posto. State buoni, andate a casa e .... stanno tutti buoni. Mai avere speranza! La speranza è una trappola, una cosa infame inventata da chi comanda".