sabato 5 agosto 2023

I lati razionale, morale ed emotivo della conoscenza

In relazione ad un paio di post precedenti (uno piuttosto vecchio, questo, l'altro più recente, questo) voglio appuntarmi questa precisazione. Nel post recente avevo accennato al fatto che lo studio è una delle pochissime cose verso cui io penso di avere un senso del sacro. Questo essenzialmente perché per me lo studio è una scelta consapevole (quindi anche un atteggiamento morale) con cui costruiamo i nostri percorsi di ricerca per la conoscenza del mondo. Ma devo precisare che le attività che concorrono a questa ricerca sono due, e sono in parte distinte. Una è appunto quella di studiare, l'altra è quella di capire. E la loro relazione non è biunivoca, per capire si deve quasi sempre studiare ma non è vero il viceversa, nel senso che studiare non implica necessariamente capire (magari implica solamente imparare, vedi post vecchio). Per capire bisogna studiare e scegliere di studiare con il preciso obiettivo di capire, un obiettivo che non è affatto scontato. E' una scelta.

Credo inoltre che per far diventare lo studio un modo per capire e non solo per imparare occorra aggiungere alle componenti razionale e morale anche quella emotiva. La parte emotiva è quella cosa che fa la differenza tra l'incamerare un'informazione che stai leggendo con lo scopo principale di ricordarla e fermarti invece di fronte a una cosa che intuisci di non aver capito (o di non aver capito bene), cominciare a ragionarci sopra fregandotene del tempo che ci metti e di tutto il resto che ti eri proposto di fare, e alla fine provare l'emozione di venirne a capo (lo definirei addirittura un momento creativo, perché lo sforzo di capire è sempre uno sforzo immaginativo), e avere poi la netta sensazione che vale più quello che hai appena fatto di tutte le pagine che ti rimangono per finire la scaletta di studio che razionalmente ti eri programmato.

La famosa frase "La cultura è quello che rimane quando si è scordato tutto quello che si è studiato" si spiega proprio in questo senso. Ciò che si è studiato con l'esplicito e consapevole scopo di capire (e con un giusto coinvolgimento emotivo), lascia nel proprio bagaglio di conoscenze qualcosa di significativo anche quando si è scordato tutto. Diversamente può capitare che non rimanga più niente.


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