sabato 27 dicembre 2025

Di chi sono i figli

Ho sempre pensato che un figlio, come qualunque altra persona, non è proprietà di nessuno, tantomeno dei suoi genitori. Trovo il concetto di proprietà sui figli del tutto aberrante. Credo che un genitore abbia solo il compito di accompagnare il figlio nel suo percorso di crescita e metterlo nelle condizioni di fare delle scelte consapevoli e di potersi trovare la sua strada. Eppure la nostra attuale presidente del consiglio in un discorso pubblico dice proprio il contrario: "Perché i figli non sono dello Stato, non sono di una ideologia, i figli sono delle mamme e dei papà e uno Stato che pretenda di sostituirsi a quelle mamme e a quei papà ha dimenticato i suoi limiti".

Ma perché sostiene questa idea di proprietà, rimpallandola tra la famiglia, lo Stato e le ideologie? In quale contesto la tira fuori? Lo fa parlando della recente norma ministeriale sull'educazione sessuale, infatti poco prima aveva detto: "Sono orgogliosa che il nostro governo stia difendendo la libertà educativa e il ruolo dei genitori nell'educazione dei figli, per questo rivendico con orgoglio la norma sul consenso informato per l'educazione sessuale nelle scuole, perché una volta per tutte educare i figli su materie così delicate è compito dei genitori, lo Stato non può sostituirsi alla famiglia, può sostenerla, può accompagnarla, ma niente di più".

Sembra che le idee aberranti non vengano mai sole. Per quale motivo l'educazione sessuale dovrebbe essere considerata "una materia così delicata"? Tutte le altre materie che vengono insegnate a scuola non sono altrettanto "delicate"? Almeno se per questo si intende l'importanza di quello che viene insegnato per la formazione e la maturità dei ragazzi. E poi perché, dal momento che la materia viene considerata delicata, c'è bisogno del consenso informato dei genitori? Quando mai i genitori sono considerati esperti di una materia tanto da decidere se e come dovrebbe essere insegnata? Evidentemente siccome la materia è delicata e i figli sono proprietà dei genitori questi ultimi decidono su quello che deve essere insegnato nella scuola pubblica.

Se una famiglia cresce ed educa i suoi figli non lo fa perché li considera una sua proprietà. Se lo Stato finanzia la scuola pubblica non lo sta facendo perché accampa diritti di proprietà sui suoi giovani cittadini. La scuola pubblica garantisce uno stesso livello di istruzione a tutti i cittadini, qualunque sia la famiglia di provenienza, il suo livello culturale, le sue condizioni sociali ed economiche. La scuola pubblica è un fondamentale strumento di democrazia, fintantoché impartisce insegnamenti allo stesso modo a tutti.


Nessun commento: